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Appendino: crediamo nel servizio sociale della mensa a scuola. Stiamo lavorando per rendere più accessibile il costo del pasto a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Mentre sui social crescono le proteste dei genitori contro la decisione del Comune di Torino di ricorrere contro la sentenza con cui la Corte d’appello ha accolto le ragioni dei familiari che intendono mandare i figli a scuola con il pasto preparato da casa, la sindaca Chiara Appendino ha precisato la sua posizione via Facebook sul tema panino a scuola:

Inizio col chiarire che stiamo lavorando per capire come rendere più accessibile il costo del pasto. Che ritengo essere il primo problema dell’abbandono della mensa. Non so se ci riusciremo nell’immediato ma è un obiettivo di questa Giunta.

C’è una sentenza di secondo grado che dà indicazioni ben precise agli Istituti Scolastici. Noi interveniamo là dove gli Istituti ci chiedono di usare il refettorio scolastico.
Le sentenze si rispettano, non si commentano. Per questo motivo, grazie al lavoro dell’assessora all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica, Federica Patti e ai dirigenti del servizio, stiamo procedendo in maniera spedita con sopralluoghi negli Istituti al fine di individuare idonei spazi per il consumo del pasto da casa così come previsto dalla sentenza della Corte d’Appello.

Noi crediamo in un servizio di refezione scolastica come strumento di equità sociale. Siamo a conoscenza di situazioni in cui bambine e bambini arrivano a scuola con pasti non adeguati per reggere le otto ore di scuola.Perdonatemi, non è questo il servizio scolastico che immaginavo. Veniamo ora alla nostra idea di mensa scolastica.
Come ho detto prima, lavoreremo per riuscire a rendere più accessibile le tariffe così come lavoreremo sulla qualità del servizio. Noi crediamo fortemente nel servizio educativo, pedagogico e sociale del servizio mensa. I pasti in mensa vengono preparati non solo all’interno di rigidi protocolli di igiene e di sicurezza sanitaria ma anche secondo regole nutrizionali ben precise, che tengono conto delle esigenze delle varie fasce d’età a cui vengono serviti i pasti. Un bambino che cresce ha bisogno ha bisogno di un pasto che preveda tutti gli elementi nutritivi necessari.

Infine la domanda che in molti ci state facendo. Perché avete fatto ricorso in Cassazione? È molto semplice: perché crediamo in questo servizio come la migliore scelta per i nostri bambini, ed esporremo tutte le nostre ragioni per sostenerlo. Infine, ed è il secondo motivo, soltanto la sentenza della Cassazione potrà darci una posizione definitiva sulla questione.

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