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Cultura

Nel giorno della scomparsa il Teatro Stabile ricorda i due allestimenti di Dario Fo a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Nel giorno della scomparsa di Dario Fo, uno dei massimi protagonisti del teatro della seconda metà del Novecento a livello mondiale, il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale ne ricorda lo straordinario talento di attore e drammaturgo coronato nel 1997 dal premio Nobel per la letteratura.

Il TST è infatti uno dei pochi teatri stabili in Italia che può vantare non una, ma addirittura due collaborazioni con Dario Fo.

Anche se quasi tutta l’attività del premio Nobel si è svolta fuori dell’orbita dei teatri stabili, lo Stabile di Torino è tra i pochi a poterlo annoverare nell’albo d’oro della propria storia grazie a due eccezionali allestimenti. Nella prima fase di attività il direttore Gianfranco De Bosio chiamò il giovane Dario Fo che arrivava dal cabaret ad affiancarlo nella regia di Comica finale, un’antologia di farse “all’antica italiana” riscritte e interpretate dallo stesso Fo. Lo spettacolo, in cui già compariva Franca Rame come protagonista femminile, inaugurò la stagione 1958/59 al Teatro Gobetti.

Molti anni dopo, nel 1981, fu Mario Missiroli che offrì a Fo l’opportunità di realizzare con lo Stabile di Torino “L’Opera dello sghignazzo”, una riscrittura in chiave rock dell’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht. In seguito Dario Fo tornò ancora nel cartellone dello Stabile con Johan Padan a la descoverta de le Americhe da lui allestito per i 500 anni dell’impresa di Colombo.

Nella gallery qui di seguito alcuni scatti storici delle prove dello spettacolo “L’Opera dello sghignazzo”, del 1981/82, prodotto dal Teatro Stabile di Torino, di Dario Fo, dalla Beggar’s Opera di John Gay e da alcune idee di Jacopo Fo. Regia, scene e costumi di Dario Fo. Musiche di Fiorenzo Carpi.

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