Cittadini
Alle Molinette il primo intervento ablativo per il trattamento della fibrillazione atriale senza esposizione radiologica
La novità arriva dalle Molinette, dove si esegue per la prima volta in Italia, l’intervento ablativo per il trattamento della fibrillazione atriale senza esposizione radiologica.
Di questo, ma non solo, si parlerà alla XXVIII Giornate Cardiologiche Torinesi “Advances in Cardiac Arrhythmias and Great innovations in Cardiology”, in programma a Torino dal 13 al 15 ottobre, al Centro Congressi Unione Industriale.
Una giornata che ospiterà i cardiologi della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota) per comparare i risultati di studi, ricerche ed esperienze sul campo. Tre giorni con i più eminenti esperti italiani ed internazionali per parlare della salute del cuore: dalla prevenzione alla morte improvvisa negli atleti, dai rischi dell’obesità alle importanti novità per il trattamento delle aritmie.
Cura nata in Piemonte
Un traguardo importantissimo che assume un significato persino simbolico: l’ablazione per la cura della fibrillazione atriale è nata proprio in Piemonte, in collaborazione con Bordeaux nel 1996 e compie quindi 20 anni. Una tecnica che si è diffusa nel resto del mondo solo da un decennio, dopo la nostra sperimentazione e dopo aver ottenuto importanti riconoscimenti dalle società cardiologiche europea e americana. Ad oggi si eseguono nel mondo più di un milione d’interventi di questo tipo, 2mila all’anno solo in Piemonte.
L’intervento ablativo
E veniamo alla novità di cui si parlerà al congresso. “L’intervento ablativo, che prima richiedeva, oltre a mani espertissime, un’esposizione radiologica di 15 minuti – spiega il professor Fiorenzo Gaita – oggi alle Molinette si effettua introducendo dei cateteri all’interno del cuore ed abbattendo per il paziente i tempi di radiazione (nei grandi centri specialistici americani ed europei, attualmente, il tempo medio è di circa 18 minuti)”.
Attrezzatura all’avanguardia
“Grazie ad un’attrezzatura donataci dalla Compagnia di San Paolo – continua Gaita -, siamo in grado di attuare la procedura nei parametri sopra esposti. E’ importante perché qualunque persona è spesso sottoposta ad esposizione radiologica (per una lastra al torace, al ginocchio, una TAC) e, come è noto, i raggi possono essere dannosi per la nostra salute generale”.
Prevenzione
Altro filo conduttore dei tre giorni di congresso, sarà la prevenzione. Il dottor Sebastiano Marra presenterà i risultati dello studio condotto su una vasta porzione di popolazione (10.129 pazienti in Piemonte) inerenti le abitudini alimentari, comportamentali, obesità, sedentarietà, oltre i classici fattori di rischio, quali diabete, ipertensione, fumo, ipercolesterolemia.
“La prevenzione in ambito cardiovascolare salva più vite rispetto alle migliori terapie attualmente disponibili – afferma Marra–. Statisticamente, in base a dati raccolti negli ultimi vent’anni, una buona prevenzione in ambito cardiovascolare incide dal 45 al 60 per cento, la riduzione della mortalità con le migliori terapie si assesta tra il 40-45 per cento”.
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