Cronaca
Acquistavano grandi quantità di merce e pagavano con assegni falsi: due arrestati
La polizia di Torino ha arrestato due persone e ne ha denunciate altre tre per una truffa con assegni falsi ai danni di alcune aziende della zona. Negli ultimi tempi il commissariato di Barriera Milano ha raccolto alcune segnalazioni provenienti da diversi commercianti di zona che, dopo aver consegnato a clienti apparentemente solvibili, merci di valore, si erano ritrovati con assegni risultati falsi.
Gli investigatori, esaminando le modalità dei raggiri, hanno verificato che si trattava di truffe seriali che avevano colpito anche ditte della cintura torinese e di altre regioni. Le vittime venivano contattate sia per via telematica sia di persona e, pagate mediante assegno circolare, consegnavano i prodotti richiesti. Le aziende colpite appartengono a diversi settori e avevano fornito ingenti quantitativi di prodotti: alimentari (formaggi, prosciutti e salumi vari, vini, olio…), edili (materiale elettrico e da costruzione) e arredamento (mobili, stufe, materiale informatico, ecc…).
Al termine di laboriose indagini è stata individuata la ‘mente’ della banda, composta da almeno cinque persone, in F.N., 49 anni, già noto per fatti analoghi: arrestato. Del sodalizio facevano parte anche G.A., 50 anni, anch’egli arrestato e altri complici che provvedevano successivamente a porre sul mercato clandestino i beni. L’ammontare di queste truffe, secondo le stime degli investigatori, è risultato superiore ai 200mila euro.
Durante l’indagine è stato individuato anche l’autore della contraffazione degli assegni e dei documenti con i quali i truffatori si presentavano alle vittime. A seguito del provvedimento di custodia cautelare in carcere F.N. è stato portato nel carcere delle Vallette, mentre G.A. è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Gli altri complici sono stati indagati in stato di libertà.
Le indagini proseguono per verificare se le persone arrestate e denunciate siano responsabili di altre truffe, con modalità simili, a danno di altre aziende.
Le indagini sono state coordinate dal pm Antonio Rinaudo.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese