Cultura
Stefano Bollani affascina a Monfortinjazz – fotogallery
Storia e arte si intrecciano a Monforte d’Alba, e musica, quella buona, quella vera come questo territorio. Quella di Stefano Bollani, secondo appuntamento del MonfortinJazz; molto amato dal pubblico del festival, Bollani, mette in scena il suo nuovo progetto , con al centro il mondo musicale e culturale napoletano, attraverso brani e improvvisazioni fortemente ispirate alla città di Napoli e alla sua musica.
E non poteva scegliersi dei compagni più adatti, come Daniele Sepe e Nico Gori, due autentici fuoriclasse, fiatisti di grande valore, insieme alla pirotecnica batteria di Jim Black.
Assoluto protagonista, insieme a Stefano, il sassofonista Daniele Sepe, considerato uno dei musicisti più influenti della sua generazione, capace di fondere la napoletanità con il jazz, il funk e la musica mediterranea, in una sorta di magica contaminazione. Assieme a lui Nico Gori, suo vecchio sodale, clarinettista e strumentista di grande pregio, per un’intesa sul palco assoluta, condita da siparietti, racconti a rendere la serata assolutamente piacevole. Insieme a loro Jim Black, batterista e percussionista americano, personaggio estroso, capace di un assolo davvero pirotecnico, di un balletto con Bollani e di tante risate, diciamo un po’ il simpatico bersaglio della serata (Capitone is like a big gerbillo, questa la lasciamo a chi ha assistito al concerto).
Sempre sospeso tra la grande qualità delle sue capacità compositive ed alla forza e simpatia della sua improvvisazione, Bollani porta il pubblico dentro il cuore musica napoletana, attraverso omaggi, rivisitazioni e duetti, grazie anche a questo suoi eccezionali compagni di ventura.
“Napoli è un universo di suoni, musiche, colori. Partendo dalle canzoni della tradizione fino ad oggi, ho pescato gli ingredienti che mi interessavano di più per insaporire un affresco di quello che la parola Napoli evoca”. Sono le parole di Stefano Bollani, intento più che riuscito, capace di coniugare non solo la parte musicale, ma anche quella della tradizione e dell’anima vera della musica napoletana, con quelle peculiarità caratteriali che l’hanno resa famosa in tutto il mondo.
Una serata davvero piacevole dove Bollani alterna sapientemente i pezzi da lui scritti con le reinterpretazioni di classici della canzone napoletana. C’è spazio per un bell’intermezzo di Sepe, preceduto da un divertente quanto smitizzante discorso su Jazz e sui suoi eroi e personaggi. Sul finale c’è tempo per i bis e qualche suo pezzo, su tutti l’irresistibile “Microchip”, dove la simpatia e l’abilità quasi cabarettistica di Bollani la fanno da padrone.
C’è tempo per un ballo ed un forsennato battimani con Jim Black che chiama tutto il pubblico a collaborare, per un crescendo finale che conclude una magnifica serata.
Solo buoni motivi per un giro in Langa, paesaggio, delizie enogastronomiche e la grande Musica di MonforinJazz. SI va avanti fino al 6 Agosto quando chiuderà la manifestazione Paolo Conte, ci vediamo tutti là per il saluto finale.
Paolo Pavan e Nicoletta Lucheroni/QP – Fotogalley Paolo Pavan/QP
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