Ambiente
La Goletta dei laghi su Lago Maggiore: i risultati delle analisi delle acque, ci sono aree fortemente inquinate
Dopo le tappe sul lago d’Iseo e sul Lario, la Goletta dei laghi, la campagna di Legambiente di monitoraggio e informazione sullo stato di salute dei principali laghi italiani, è passata sul Lago Maggiore per delle analisi microbiologiche dell’acqua e per la prima volta in Italia per il monitoraggio delle microplastiche, secondo un protocollo impiegato fino ad oggi solo per le acque dei mari.
Vengono raccolti campioni di acqua superficiale in diversi laghi, utilizzando una particolare manta a strascico dotata di una rete a maglia ultrafine in grado di catturare le microparticelle. Gli esperti dell’equipaggio di Goletta dei laghi prelevano dei campioni d’acqua in diversi punti considerati sensibili lungo tutte le sponde, sia per l’elevata attività antropica che per la l’affluenza di scarichi nel bacino, individuati anche grazie alle segnalazioni ricevute da parte dei cittadini.
I campioni prelevati nel Lago Maggiore hanno mostrato cariche batteriche altamente al di sopra dei limiti di legge a Dormelletto, alla foce del rio Arlasca, presso lo scarico del depuratore, ad Arona alla foce del torrente Vevera, presso lido in via De Gasperi. Rientrano, invece, nei livelli consentiti dalla normativa le acque prelevate a Lesa in corrispondenza di via Vittorio Veneto, a Dormelletto in corrispondenza della stazione di sollevamento presso via Oberdan e ad Arona in corrispondenza di Corso Marconi. Nella provincia di Verbania è Stresa a segnare il risultato peggiore, presso lo sfioratore di piazza Marconi; mentre la Foce del fiume Toce, del torrente San Bernardino e a Cannobio sul lungolago, presso piazza Vittorio Emanuele III, rientrano nei limiti di legge.
I risultati delle analisi
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