Ambiente
Nel Gran Paradiso ha preso il volo Vera, il gipeto nato a marzo
Lunedì 4 luglio alle 8.45 ha spiccato il volo Vera, il piccolo gipeto venuto alla luce in natura nel nido della valle di Cogne, all’interno del Parco Nazionale Gran Paradiso.
La schiusa dell’uovo era stata accertata dai guardaparco della valle di Cogne lo scorso mese di marzo, e il monitoraggio del nido è stato assiduo in questi mesi; l’involo è avvenuto con circa 15 giorni in anticipo rispetto ai consueti tempi che prevedono lo stesso entro i 120 giorni.
Si tratta dell’ottavo piccolo di gipeto ad aver spiccato il volo all’interno del Parco piemontese-valdostano, dopo il ritorno alla nidificazione nell’area protetta da parte dei gipeti, avvenuto nel 2011. Segnale che questa specie si è ben ambientata e ha ricolonizzato una zona che già popolava sino al 1913, data dell’ultimo abbattimento di gipeto sulle Alpi, avvenuto proprio in val di Rhêmes, nell’area del Parco.
L’involo del piccolo gipeto è un risultato eccezionale per la biodiversità del Parco, ed è stato reso possibile anche grazie alle attività di divulgazione e di sensibilizzazione svolte per far comprendere l’importanza della zona di protezione ai tanti arrampicatori che frequentano la Valnontey in inverno, riducendo così il disturbo alla coppia di gipeti che ha scelto questa zona per costruire il proprio nido.
A tutela del nido infatti, già a dicembre era stata istituita una zona di tutela in Valnontey, ma oltre alle attività di prevenzione in essere, il monitoraggio del gipeto da parte del corpo di sorveglianza è stato costante. Il controllo dei siti di nidificazione, in particolare durante la cova e la schiusa dell’uovo, e prima dell’involo del pullo (il piccolo di gipeto) viene fatto dai guardaparco, insieme ai tradizionali strumenti, con mezzi tecnologici particolarmente avanzati, al fine di assicurare un’adeguata protezione ai “tesori” del vero e proprio scrigno della biodiversità che è il Parco. Da dicembre 2015 alla data dell’involo sono stati effettuati 120 controlli per un totale di 750 ore, 1300 chilometri percorsi a piedi per il controllo con 30mila metri di dislivello complessivo.
Il gipeto, uno degli avvoltoi europei di maggiori dimensioni, è stato reintrodotto sulle Alpi negli anni ’80, dopo l’estinzione avvenuta – pensando che predasse agnelli, mentre come tutti gli avvoltoi si ciba di animali morti e in particolare il giepto si ciba quasi esclusivamente di ossa – appunto agli inizi del ‘900. Vera, rimarrà per alcuni mesi nel territorio dei genitori e insieme continueranno ad essere costantemente osservati dal personale di sorveglianza dell’Ente Parco.
Oltre al nido in valle di Cogne, sono in attesa dell’involo altri due piccoli gipeti, uno in Valsavarenche e, poco fuori dai confini del Parco, un secondo in valle di Rhêmes. Il monitoraggio dei gipeti viene effettuato dai guardaparco in stretta collaborazione e in coordinamento con il Corpo Forestale Valdostano, per quanto riguarda il controllo dei nidi nel territorio di competenza e il conferimento dei dati al coordinamento europeo (IBM).
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