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Cronaca

Le motivazioni dell’assoluzione al processo Murazzi: il fatto non sussiste

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sono state rese note le motivazioni con cui il tribunale di Torino ha assolto tutti gli imputati coinvolti nel processo per l’assegnazione delle arcate dei Murazzi. A processo c’erano il city manager Cesare Vaciago e altre 13 persone, accusate di favoritismi nei confronti dei gestori delle arcate dei Murazzi negli anni dal 2007 al 2013. Le delibere relative risalgono a quando sindaco di Torino era Sergio Chiamparino.

I giudici hanno spiegato in 56 pagine che “appare impossibile affermare che [Vaciago] abbia utilizzato i propri poteri al di fuori dello schema tipico e per finalità del tutto estranee ai compiti del pubblico ufficiale”. Inoltre Vaciago non ha usato “alcuna condotta di abuso di potere, né di pressione su altri uffici, per ottenere il risultato sperato”, agendo semplicemente su mandato del sindaco Chiamparino per risolvere una situazione complessa e “instaurare una trattativa per ottenere il pagamento dei canoni dai gestori senza che le arcate rimanessero vuote ed evitando per quanto possibile un contenzioso con loro”.

In pratica, secondo i giudici, questo processo non avrebbe dovuto essere istituito perchè il fatto non sussiste.

Per quanto riguarda le lamentele dei gestori e le ragioni del mancato pagamento “non è materia il cui vaglio spetti all’autorità giudiziaria”.

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