Biella
Costringevano anziani e persone con deficit psichici a sottoscrivere contratti d’acquisto di beni inutili e a prezzi gonfiati, tre arresti
Anziani e persone con deficit psichici particolarmente vulnerabili erano le loro vittime. Sono tre i rappresentanti di commercio delle vendite col sistema del “Porta a Porta” finiti ai domiciliari per truffa aggravata, estorsione e circonvenzione d’incapace. I tre rappresentanti, M.M. 41enne di Biella, F.C. 27enne di Cavaglià (BI) ed M.M. 28enne di Viverone (BI), tutti agenti di commercio di una società bresciana, sono stati scoperti dai carabinieri di Neive e Alba dopo le rivelazioni fatte dal direttore di una banca di Neive allarmato dagli anomali prelievi di una sua cliente. La società era specializzata in telemarketing e vendita “porta a porta” di accessori per la casa e per il benessere della persona risultata però del tutto estranea all’attività criminosa posta in essere dai propri dipendenti infedeli.
L’indagine, iniziata a febbraio 2014, ha riguardato le province di Cuneo, Torino, Aosta, Biella e Novara.
Il modus operandi
Dalle indagini dei carabinieri di Neive è emerso un quadro sconcertante. I venditori, senza scrupoli, individuavano i loro acquirenti tra anziani soli o soggetti con deficit psichici particolarmente vulnerabili. Dopo avere instaurato con loro un rapporto di fiducia, diventavano però molto minacciosi ed aggressivi costringendoli a sottoscrivere contratti d’acquisto di beni del tutto inutili ed a prezzi accuratamente gonfiati.
Non sono stati rari i casi in cui i venditori minacciavano le vittime spacciandosi falsamente per avvocati o falsi funzionarti dell’Agenzia delle Entrate, o, in alcuni casi, dissimulando addirittura la necessità di dovere corrompere un fantomatico maresciallo della Guardia di Finanza per evitare guai più seri, tutto col mero intento di estorcere sempre più danaro alle vittime, talvolta accompagnandole a prelevare i soldi agli sportelli bancomat.
Le rivelazioni del direttore di banca
I militari sono riusciti ad arrivare ai tre malviventi dopo le rivelazioni del direttore di banca che si era insospettito dei prelievi continui di una sua cliente. La donna, infatti, vedova operatrice scolastica in pensione, ormai da tempo era in balia di spregiudicati venditori che le avevano prosciugato il conto corrente. Non solo: i malviventi l’avevano obbligata a richiedere un finanziamento per potersi permettere nuovi acquisti di mobili, elettrodomestici e casalinghi, del tutto inutili. Ciò ha insospettito il direttore che ha avvertito i militari. Che, hanno convinto l’anziana a rivelare l’origine del dissesto economico. Dal racconto è emerso che i venditori l’avevano costretta ad acquistare beni inutili per un valore totale di 24mila euro.
Le indagini non sono affatto concluse, anzi i carabinieri invitano eventuali altre persone, che si riconoscessero vittime di raggiri analoghi, a presentarsi in caserma per sporgere denuncia.
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