Cronaca
Organizzazione italo-cinese reclutava giovani ragazze cinesi per prostituzione, altri due arresti nell’operazione Lussuria Orientale
Altri due cinesi in manette. Salgono a 18 le ordinanze di custodia in carcere per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestinanell’ambito dell’indagine denominata Lussuria Orientale. In manette sono finiti altri due cinesi. I due arresti si aggiungono agli altri 16 effettuati nel luglio 2015. All’epoca dei fatti i carabinieri avevano smantellato l’organizzazione criminale italo-cinese, dedita al reclutamento e lo sfruttamento di giovani ragazze cinesi a Cuneo e provincia, arrestando 12 cinesi, 3 italiani insieme ad altri 4 indagati (3 italiani e 1 cinese) per lo stesso reato.
L’indagine era partita dopo la segnalazione di alcuni cittadini residenti nel centro di Cuneo che lamentavano un rilevante via vai di clienti italiani in alloggi occupati da ragazze cinesi che si prostituivano all’interno. Dopo le indagini le forze dell’ordine hanno rilevato che l’associazione operava non solo in Piemonte ma anche in altre regioni del Nord e Centro Italia.
Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno identificato 60 prostitute cinesi, alcune delle quali senza permesso di soggiorno; sequestrato 15 appartamenti adibiti a “case d’appuntamento” per un valori di circa un milione di euro, sequestrato oltre 200 tra smatphone, tablet e telefonini per filmare le prestazioni sessuali delle ragazze e ricattare i clienti; sistemi di video sorveglianza per controllare le ragazze; oggettistica e coadiuvanti sessuali, nonché 25mila euro in contanti.
Di più. Dalle indagini era emerso anche che alcune delle ragazze all’interno delle case d’appuntamento erano trattenute con la forza e costrette a prostituirsi, mentre una di loro era stata anche violentata.
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