Cronaca
Sequestro e tortura di un uomo anche a Torino: ma riesce a scappare e salvarsi
In questi giorni ha fatto enorme clamore la notizia della tortura e dell’uccisione di un giovane a Roma, da parte di due coetanei. E purtroppo una vicenda simile si è ripetuta anche a Torino, dove 5 giovani marocchini – tra i 18 e i 24 anni – hanno sequestrato un loro connazionale e lo hanno torturato per ore. Ubriachi, si sono addormentati e la vittima è riuscita a fuggire, chiedendo aiuto a una pattuglia della polizia che è intervenuta e ha arrestato i responsabili delle violenze.
I fatti. Due sere fa un uomo di 37 anni, all’uscita da un supermercato di corso Turati, è stato avvicinato da tre giovani che non conosceva e dai quali è stato invitato a passare insieme la serata a casa loro. L’uomo ha accettato l’invito. Quando ha visto dove i connazionali abitavano, ovvero uno stabile in disuso, già sede della palestra e discoteca ‘Rock City e Sport City’, ha cercato di allontanarsi ma non gli è stato permesso. Allora ha offerto ai suoi connazionali la frutta e l’alcool che aveva appena acquistato, nella speranza che poi lo lasciassero andar via. Ma i tre giovani lo hanno bloccato e lo hanno trascinato all’interno, dov’erano altri due giovani. A quel punto i cinque gli hanno messo una busta in testa e lo hanno picchiato selvaggiamente e a lungo, in varie parti del corpo, utilizzando una spranga in ferro e la sua stessa cintura dei pantaloni. Non paghi, lo hanno ferito con un taglierino, lo hanno parzialmente denudato, gli hanno urinato addosso e hanno ripreso le sevizie con un telefono cellulare, minacciando la vittima di morte e di postare le scene delle umiliazioni su Facebook.
Terminato il pestaggio, l’uomo è stato legato con un cavo elettrico e buttato su un giaciglio, dove ha perso i sensi. Il giorno dopo, al risveglio, approfittando del fatto che i suoi aggressori stavano invece ancora dormendo, ubriachi, la vittima è riuscita a recuperare le scarpe, che gli erano state sottratte, e a fuggire all’esterno. Appena in strada, il malcapitato ha fermato una pattuglia della polizia in transito, appartenente al commissariato San Secondo, che lo ha soccorso e ha chiesto l’intervento di rinforzi per accedere allo stabile in disuso, all’interno del quale si trovavano ancora gli aguzzini.
Effettuata l’irruzione, hanno perlustrato gli immensi spazi della struttura fatiscente, individuando e bloccando i cinque autori del pestaggio. Nella stanza occupata è stato individuato il pagliericcio, su cui era stato costretta a giacere la vittima, sul quale erano visibili tracce di sangue e vicino al quale erano presenti i legacci utilizzati per immobilizzare il malcapitato. La perquisizione degli spazi ha inoltre consentito di reperire e sequestrare la spranga, la cintura dei pantaloni della vittima e il taglierino utilizzati per le percosse; sono stati anche rinvenuti l’Ipod, il borsello, il denaro e l’anello sottratti alla parte lesa, nonché della sostanza stupefacente. Inoltre, addosso al ‘capo’ del gruppo, è stato trovato il telefono cellulare contenente il video e le fotografie del pestaggio.
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