Lavoro
“Marcia delle vacche”: allevatori in strada per protestare per il ribasso del prezzo. A rischio una stalla su 3
Mucche, trattori e un migliaio di allevatori per strada per lanciare un grido d’allarme a sostegno del comparto zootecnico. L’hanno ribattezzata la “Marcia delle Vacche” la manifestazione della Cia, la confederazione agricoltori, che è partita quest’oggi dal mercato del bestiame di Carmagnola, a Torino, per chiedere “iniziative urgenti” a sostegno del comparto latte. Una protesta che nasce per lamentare una situazione ormai insostenibile per il settore “che rischia di risultare distruttiva della struttura di allevamento delle zone maggiormente interessate a Lactalis e per l’insostenibile livello di remunerazione per tutte le altre aziende lattiere stanno commercializzando il proprio latte a prezzi molto al di sotto dei costi di produzione”.
Il latte “spot” infatti, quello venduto senza contratti a lungo termine per intenderci, viene pagato ai produttori 29 centesimi al litro contro i 36 di un anno fa: un calo decisamente eccessivo che non viene giustificato nella spesa dei consumatori. Ciò ovviamente ha delle conseguenze disastrose per il settore. Spiega la Cia: “Nell’ultimo decennio il comparto ha registrato la chiusura, al netto dei nuovi ingressi, di quasi 25 mila stalle. Solo dal 2013 al 2014 siamo passati da 34.231 stalle a 30.528. Un trend che ci preoccupa molto per il 2015 dove i dati ancora non sono disponibili. Ma stante il perdurare di queste difficoltà, c’è il rischio concreto di chiudere una stalla italiana su tre”.
In poco tempo difatti “3700 stalle hanno cessato l’attività, ovvero l’11 per cento del totale. Senza misure adeguate questa percentuale potrebbe salire vertiginosamente”.
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