Cittadini
9 mesi di attesa per una visita oculistica, Saitta risponde al cittadino
Ricorderete il caso denunciato da un cittadino in questi giorni. Nove mesi di attesa per una visita oculistica prenotata all’Ospedale Oftalmico di Torino che hanno spinto l’uomo a protestare occupando l’ospedale.
L’assessore alla Sanità della Regione Antonio Saitta ha fatto le verifiche del caso ed ha inviato ai giornali (e al cittaadino) una lettera per spiegare la situazione. La riportiamo qui di seguito:
Egregio Signor Valter [omissis n.d.r.],
ho letto il suo reclamo relativo ai tempi di attesa per una visita oculistica per una sua familiare. Comprendo perfettamente il suo sfogo, e l’ironia che lo accompagna. Come è mia abitudine, anche in questo caso ho contattato i vertici dell’ASL CN1 per una verifica dei fatti (peraltro so che è già stato contattato telefonicamente dai funzionari dell’ASL).
Come a lei certamente noto i tempi d’attesa per una prestazione specialistica sono diversi a seconda della gravità clinica del caso, attestata dal medico curante. Al momento della prescrizione, infatti, il medico curante può indicare sulla ricetta un codice di priorità, sulla base delle caratteristiche della patologia (la sua gravità e il suo decorso, la presenza e l’intensità dei sintomi). Le prestazioni con codice “U” (urgente) sono normalmente garantite dalle aziende sanitarie in tempi brevi e anche per i codici “B” (a breve termine) i tempi sono contenuti. Nel caso della sua familiare il medico di famiglia non ha indicato alcun codice di priorità. Inoltre so che avete optato perché la visita avvenisse a Saluzzo e non in altre strutture sanitarie e anche questa scelta, legittima e comprensibile, purtroppo incide sull’attesa.
Ciò detto, mi creda che sono perfettamente consapevole che quello delle liste d’attesa è uno dei problemi che suscita una comprensibile e giustificata reazione di indignazione da parte degli utenti del servizio sanitario nazionale e regionale. Infatti, uno degli obiettivi principali di questo Assessorato e della Giunta Chiamparino è intervenire sulle liste d’attesa, il che presuppone una riorganizzazione complessiva della macchina sanitaria in termini di migliore efficienza e risparmio, che è quello che abbiamo iniziato a fare con le delibere sul riordino della rete ospedaliera e sul potenziamento dell’assistenza territoriale.
Una delle cause che ha maggiormente contribuito all’aumento dei tempi d’attesa è stato il blocco totale del turnover del personale sanitario, conseguenza del fatto che Regione Piemonte dal 2010 è sottoposta a piano di rientro dal debito sanitario: di fatto questo significa essere “commissariati” e sottoposti a un continuo controllo da parte del Tavolo di monitoraggio di Roma (Ministero Economia e Ministero Salute)con il qualesiamo tenuti a concordare tutte le nostre decisioni e a rendere conto di tutte le nostre scelte. Siamo sottoposti a piano di rientro perché il Piemonte (unica Regione del centro-nord!) da anni spendeva più degli 8 miliardi del fondo sanitario a noi assegnati: avevamo annualmente circa 300-400 milioni di euro di sprechi, diseconomie, inefficienze. Chiaramente non assumendo più personale si è inevitabilmente ridotta l’attività sanitaria e si sono allungati i tempi di attesa.
Per questo l’obiettivo principale di questa amministrazione è uscire quanto prima (contiamo di riuscirci entro l’estate) dal piano di rientro, proprio per poter recuperare margini di libertà nelle nostre decisioni che ora ci sono negati: non riuscire a raggiungere questo obiettivo significherebbe semplicemente il fallimento della sanità pubblica.
Peraltro, proprio grazie alle scelte fatte in quest’ultimo anno e mezzo (riordino della rete ospedaliera, delibera per il potenziamento dell’assistenza territoriale, coordinamento degli appalti e acquisti delle aziende sanitarie, riduzione della spesa farmaceutica ospedaliera, ecc.), alcune delle quali complesse e dolorose, i Ministeri ci hanno concesso una deroga ci ha consentito di più di 750 tra medici, infermieri ed oss da destinare all’emergenza-urgenza e alla riduzione delle liste d’attesa. Altre 200 assunzioni sono già previste per il 2016.
Inoltre, la Giunta regionale ha deliberato la gara per il servizio del CUP Unico che ha come obiettivo la condivisione delle agende delle prestazioni sanitarie delle Asl e delle Aso: un unico call-center (con sistema di re-call e di disdetta automatica) con lo scopo di ridurre le liste di attesa e di offrire un servizio più efficiente.
Concludendo: riordino della rete ospedaliera, potenziamento dei servizi sul territorio, creazione di nuovi posti letto di continuità assistenziale/CAVS, Cup unico, nuove assunzioni di personale sanitario, queste le iniziative da noi messe in campo per garantire tempi di attesa accettabili per interventi ed esami.
Sperando di averle fornito informazioni utili, la saluto cordialmente.
Antonio Saitta
Assessore alla Sanità Regione Piemonte
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