Alessandria
Decreto servizi pubblici urbani: multe fino a 200 euro per i ‘portoghesi’ e rimborso dei biglietti in caso di ritardo
Multe fino a 200 euro per chi viaggia su bus e metropolitane senza biglietto e – ancor più clamoroso – rimborsi per corse saltate o ritardi. Sono queste le più interessanti e nuove misure previste dalla bozza di decreto sui servizi pubblici urbani, uno dei provvedimenti attuativi della ‘riforma Madia’ della Pubblica amministrazione e nel quale è entrata una buona parte della riforma del trasporto pubblico locale sul tavolo del ministro dell Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio.
Il testo non è ancora definitivo, ma queste due novità sembrano decisamente interessanti. La multa per chi venisse trovato senza biglietto potrebbe arrivare a 60 volte il valore del biglietto ordinario, ma comunque non superare i 200 euro. E in questo caso la novità riguarda solo l’entità della cifra. Ma decisamente più innovativa è (meglio dire: sarebbe) la misura a tutela dei viaggiatori: il rimborso per gli utenti in caso di ritardi e cancellazione di corse che scatterebbe dopo 30 minuti nel caso di trasporto pubblico urbano e di un’ora per corse extraurbane (a meno che i disservizi non siano determinati da cause di forza maggiore come calamità naturali, scioperi o altri eventi imprevedibili).
Le aziende del trasporto pubblico non si dicono contrarie, ma non vogliono pagare ritardi dovuti al traffico… Massimo Roncucci, presidente di Asstra (Associazione aziende trasporto pubblico locale): “Al centro deve esserci il cliente, quindi come scelta generale è condivisibile, ma i meccanismi non devono essere eccessivamente rigidi. Sono giuste penalità quando i ritardi dipendono da nostre inefficienze, ma quando dipendono da contesti più generali non vorremmo pagare per scelte che dipendono da altri. Si tratta di vedere come viene formulata la norma. Se il bus è in ritardo perché si rompe è giusto che paghiamo noi, ma se resta fermo nel caos del traffico perché la viabilità non prevede corsie preferenziali o a causa della pianificazione, è difficile addossare a noi la responsabilità”.
Tornando alla questione ‘multe’ per chi viaggia senza biglietto: si tratta di una situazione storicamente piuttosto diffusa in Italia, in assenza di bigliettaio. In media il 20% viaggia sul trasporto pubblico locale senza avere il biglietto, con un costo di circa 400 milioni di euro all’anno: una cifra che consentirebbe l’acquisto di 1800 nuovi autobus. Inoltre, soltanto il 30% delle multe elevate viene effettivamente pagato.
Dai dati aggiornati al 2014 dalle singole aziende di trasporto locale, emerge che le città metropolitane, anche se diverse per il numero dei viaggiatori e per la dimensione della rete, sono tutte alle prese con i danni, più o meno pesanti, causati dai ‘portoghesi’. A Bari la percentuale di evasione tariffaria stimata è del 30-31%. A Roma tra il 18 e il 40%, a seconda delle linee, con una media del 29% di furbetti. A Milano secondo Atm, nella sola metropolitana l’evasione accertata è dello 0,9% per oltre 1,2 milioni di trasportati. A Napoli, i dati di Unico Campania diffusi da Anm, rilevano una evasione media del 16,7%, ma scorporando le cifre si scopre che i ‘portoghesi’ dilagano soprattutto su bus, tram e filobus, dove salgono a ben 37,03%, molti di più che in metro (10,70%) e sulle funicolari (2,49%). Anche a Reggio Calabria la percentuale è a due cifre con un tasso stimato da Atam Rc del 25%, mentre a Firenze la media di evasione stimata da Ataf è di poco inferiore al 14%. A Bologna l’evasione rilevata da Tper è pari al 7,7%, a Genova Amt misura una percentuale di portoghesi pari al 5,26%, a Venezia Avm rileva un’evasione del 4,70%. A Torino, infine, la percentuale è secondo Gtt del 4%.
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