Cronaca
Borgo d’Ale: 18 arresti per maltrattamenti di anziani e disabili in una casa di riposo
Oggi pomeriggio la polizia di Vercelli ha arrestato 18 persone (11 in carcere, 7 ai domiciliari) per maltrattamenti di anziani e disabili all’interno della Casa di riposo ‘La Consolata’ di Borgo d’Ale, struttura specializzata in particolare nell’assistenza a persone in condizioni di disagio psichico o affette da problemi di carattere motorio. Le indagini hanno avuto inizio quando, nel mese di agosto 2015, venne sporta una denuncia contro ignoti dal padre di una delle pazienti ospite di quella struttura: in varie occasioni, quando si recava a trovare la figlia, le notava sul corpo diversi segni riconducibili a maltrattamenti.
Dopo le prime verifiche, gli investigatori ritennero indispensabile mettere sotto controllo ambientale gran parte della struttura con apparecchiature audio-video, per monitorare cosa accadesse all’interno. Il quadro generale emerso è – stando alle parole degli agenti – a dir poco “sconvolgente” per la brutalità, la crudeltà e la mancanza di umanità con cui venivano trattati quotidianamente gli ospiti da parte del personale addetto.
Alle richieste di spiegazione da parte dei familiari delle vittime, il personale rispondeva sempre sostenendo che gli ospiti si fossero infortunati a causa delle precarie condizioni fisiche, derivanti da problematiche motorie o da malattie psichiatriche.
Più nello specifico sono state eseguite undici custodie cautelari in carcere e sette arresti domiciliari. Dodici le vittime accertate.
Tutti sono chiamati in causa perché, nella loro qualità di medici, infermieri od operatori sanitari, avrebbero maltrattato pesantemente ospiti della struttura affetti da problematiche invalidanti.
Gli episodi contestati, più di 300, sono in particolare: schiaffi, a volte percosse inferte anche con oggetti come manici di scopa e chiavi; strattoni, prese per i capelli, pugni, spintoni, umiliazioni e vessazioni; veri e propri ‘lanci’ sulle sedie o a terra, piuttosto che sul letto di degenza; infine, pazienti legati o costretti a giacere per terra e sentirsi calpestare.
Tutti gli episodi sono stati accertati grazie alle riprese ottenute dalle telecamere nascoste.
Due degli indagati dovranno anche rispondere del reato di “Determinazione al reato di persona non imputabile o non punibile” in quanto servendosi di altri pazienti affetti da gravi problemi psichici facevano maltrattare ripetutamente altri pazienti.
Altri due, invece, sono accusati di sequestro di persona per aver chiuso per lunghe ore pazienti nelle proprie stanze, fregandosene delle ripetute richieste di aiuto in una sofferenza inspiegabile.
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