Alessandria
Massimiliano Rebaudengo racconta il bombardamento dell’ospedale di Medici senza frontiere ad Aleppo
Medici senza frontiere (MSF) è un’organizzazione internazionale – indipendente, neutrale, imparziale – che si occupa di portare soccorso e cure, laddove servano, e di denunciare le ingiustizie e i comportamenti inumani contro i civili, fondata nel 1971 e insignita del Premio Nobel per la pace nel 1999. Da mesi denuncia il bombardamento di strutture ospedaliere civili – che chi bombardava aveva ben presenti, perché l’organizzazione fornisce le coordinate alle parti in causa – in alcune delle aree del mondo nelle quali purtroppo sono in corso guerre spaventose. Molto spesso, questi bombardamenti sono effettuati dalla coalizione ‘occidentale’, nell’indifferenza generale causando molti dei disastri umanitari che conosciamo. L’ultimo caso riguarda Aleppo, in Siria, dove ieri mattina è stato bombardato un ospedale supportato da MSF: 7 morti (5 pazienti) e 8 dispersi il bilancio attuale.
Il capo-missione di Medici senza frontiere in Turchia e Siria, il torinese Massimiliano Rebaudengo, racconta la situazione:
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