Cittadini
Chiara Appendino: siamo pronti a lanciare un bando per selezionare gli assessori che costituiranno la giunta a Torino
Dopo la la nascita della figlia Sara, Chiara Appendino sta ritornando lentamente all’attività politica in vista delle prossime elezioni amministrative a Torino dove dovrebbe essere la maggiore avversaria dell’attuale sindaco Piero Fassino. La maternità la sta impegnando nel concreto dato che allattando la sua bambina : “fare la mamma è una esperienza stupenda”. Qualche giorno fa ha scritto una lettera alla figlia pubblicata nel blog di Beppe Grillo in cui scrive:
Da domani riprenderò la mia attività quotidiana e so bene che sarà più complicato di prima poiché conciliare i tempi, gli impegni e avere la forza di dedicarsi alla famiglia e al bene comune senza trascurare nessuna delle due sarà una sfida molto complessa. Ma molti uomini e donne questa sfida la vivono ogni giorno, in situazioni spesso ben più complesse della mia. Io ce la metterò tutta e cercherò di fare il meglio che potrò in queste due grandi avventure, certamente commettendo degli errori ma imparando ogni giorno, insieme a te, qualcosa di nuovo. Non sono, anzi, non siamo sole: siamo circondate di affetto, di speranze e di sogni e questi ci aiuteranno nel nostro cammino.
In un’intervista a un noto giornale torinese la Appendino ha lanciato una proposta originale: Scegliere gli assessori con un bando pubblico
Siamo pronti a lanciare il bando per selezionare gli assessori che costituiranno la nostra giunta. Lo faremo entro metà febbraio e saremo i primi in Italia. Chi ci sceglierà, saprà prima del voto i nomi della squadra di governo. Il manuale Cencelli usato da altri non ci appartiene e ha fallito.
Sarà un bando aperto a tutti per consentire a chi vuole dedicarsi alla propria città di poterlo fare. Chiaramente inseriremo alcune caratteristiche che gli aspiranti assessori dovranno avere. Dovranno essere persone incensurate, collegate al territorio e con competenze specifiche. Basta con il modello del manuale Cencelli, cioè una coalizione in cui si assegnano già prima le poltrone e poi ognuno mette la propria persona in base all’appartenenza politica.
E a chi le si chiede se il bando pubblico è una conferma che ai grillini manchi una squadra per governare Torino risponde
In realtà, in questi quattro anni e mezzo abbiamo costruito grandi relazioni con molte persone del territorio che ci stanno aiutando e quindi ci sono già competenze al nostro interno. Perché il bando, dunque? Perché quando vuoi governare una città, l’obiettivo è mettere in campo le persone migliori, con le competenze migliori. Il principio non deve essere la fedeltà a prescindere, o l’appartenenza politica, ma un programma condiviso.
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