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Bachi da seta e insetti: nuove opportunità per l’agricoltura piemontese. E anche nuovo cibo per l’uomo…

Redazione Quotidiano Piemontese

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Per lo sviluppo dell’uomo, insetti e molluschi sono stati cibi fondamentali: altissimo valore nutritivo ed energetico, facilmente reperibili. Oggi il Piemonte punta a diventare polo d’eccellenza per la ricerca nel settore dell’allevamento degli insetti, un allevamento che sarebbe – anzi, è – di enorme interesse per imprese agricole, tessili e agroindustriali. E’ quanto emerge dallo studio di fattibilità Bomb-Hi, finanziato dalla Regione Piemonte e realizzato da Enermhy, il polo di innovazione (uno dei 12 in Piemonte) sulle energie rinnovabili e il mini idroelettrico, che riunisce 130 tra pmi, centri di ricerca, aziende, ed è gestito dal consorzio Univer (Università e impresa di Vercelli).

“L’argomento – spiega Renato Bortolussi, capofila delle aziende partecipanti – è il cibo proteico, che mancherà presto perché siamo in troppi sul pianeta”.

La proposta progettuale Bomb-Hi riguarda la valorizzazione sostenibile di biomasse marginali e scarti agroindustriali, caratterizzate da forte umidità e basso potere calorifico e quindi non adatte ad essere sfruttate energeticamente. Lo studio di fattibilità si basa pertanto sulla sperimentazione e verifica della possibilità di smaltire tali biomasse attraverso l’allevamento di insetti (larva di Hermetia Illucens e baco da seta – Bombyx Mori). Obiettivo della filiera è anche quello di utilizzare gli insetti quale fonte proteica da destinare alla alimentazione animale (specie ittiche e avicoli) ed eventualmente anche a quella umana.

“Si vuole guardare al futuro recuperando la tradizione agricola e tessile – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero -. L’allevamento del baco da seta potrebbe diventare un tassello per il rilancio della produzione di seta, abbandonata in Italia dal dopoguerra. Entrambi gli allevamenti produrrebbero notevoli fatturati, consentendo anche il riciclo di scarti organici”.

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