Economia
Con il nuovo statuto e il nuovo consiglio di amministrazione, Intesa Sanpaolo pronta per voltare pagina
Si attende a giorni l’approvazione da parte di Bce e Bankitalia del nuovo statuto di Intesa Sanpaolo che introduce il cosiddetto sistema monistico, cioè con un solo consiglio di amministrazione, abbandonando quello attuale che governa la banca con due organi, il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza, detto quindi duale.
Con questo passaggio si chiude la procedura di approvazione “tecnica” del documento e si può quindi convocare l’assemblea che voterà l’adozione del nuovo Statuto, prevista per il 26 febbraio a Torino. Il nuovo modello con un unico consiglio di amministrazione a 19 componenti, porterà ad una semplificazione dei processi decisionali permettendo un rapporto più stretto con il consigliere delegato. Si tratta di un sistema che si sta diffondendo in Europa, in Italia la banca è la prima istituzione ad adottarlo.
Il nuovo statuto entrerà in vigore il 27 aprile prossimo quando sarà nominato il consiglio di amministrazione, con due punti fermi: la conferma di Carlo Messina e l’affidamento della presidenza emerita a Giovanni Bazoli. I giochi sono ancora aperti invece per la presidenza, la cui proposta spetterebbe alla Compagnia di San Paolo, fondazione filantropica e primo azionista della banca. Sarà uno degli ultimi atti dell’attuale presidente Luca Remmert, il cui mandato, non rinnovabile, scade ai primi di maggio.
Tre i nomi che si rincorrono per la presidenza del primo istituto bancario italiano e uno dei primi in Europa. Gian Maria Gros-Pietro, attuale presidente del consiglio di gestione, e Domenico Siniscalco, vice presidente della banca d’affari Morgan Stanley ed ex ministro dell’economia, sono entrambi torinesi; ma è il romano Fabrizio Saccomanni, anch’egli ex ministro dell’economia e per molti anni direttore generale della Banca d’Italia ad essere al momento dato per favorito.
In parallelo si gioca il fronte delle nomine del principale azionista della banca, la Compagnia di San Paolo. Non dovrebbe tardare l’investitura informale da parte del sindaco Fassino del nuovo presidente. Le aspettative continuano a concentrarsi su Francesco Profumo, ex rettore del politecnico ed ex ministro all’istruzione.
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