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Cultura

Trama imperfetta, intervista con Rocco Ballacchino

Gabriele Farina

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E’ da poco uscito per i tipi di Fratelli Frilli Editori il romanzo Trama imperfetta – Torino, piazza Carlo Alberto, scritto da Rocco Ballacchino. Si tratta di un giallo classico con Torino non solo sullo sfondo ma diretta protagonista della vicenda.

Potete leggere qui la recensione del libro.

Abbiamo fatto alcune domande a Rocco Ballacchino, che si è gentilmente prestato a rispondere.

“Trama imperfetta” è un giallo sostanzialmente classico che però si svolge in tempi molto ridotti. Com’è nata l’idea della vicenda?

Mi reputo un giallista tradizionale, sia nell’utilizzo del linguaggio che nell’attenzione che dedico all’intreccio. Anche nei precedenti romanzi lo svolgimento della vicenda era temporalmente concentrato. Tutto è nato dall’idea di inserire in una trama gialla i monumenti di Torino dedicati al Risorgimento. C’è infatti un presunto nemico che sfida le forze dell’ordine lasciando degli indizi sotto alcuni monumenti di Torino, a partire da Carlo Alberto nell’omonima piazza. Spetterà al commissario Crema il compito di provare a collegare tali tracce con la scomparsa di alcune persone…

Un commissario e un critico cinematografico (che si erano già incontrati). Come mai questa strana coppia e quanto di te c’è in ciascuno dei due?

Il commissario Sergio Crema e il critico Mario Bernardini si sono “conosciuti” in Scena del crimine, il mio precedente romanzo ambientato nel mondo del cinema. La coppia ha funzionato e ho perciò deciso di riutilizzarla in un’altra storia. In questo caso il critico cinematografico andrà in soccorso del commissario in qualità di esperto di storia risorgimentale. Devo ammettere che molte delle caratteristiche del commissario Crema, purtroppo anche a livello fisico, sono liberamente tratte dal sottoscritto.

Torino e il Risorgimento italiano sono protagonisti forti della vicenda. La città è un vero personaggio aggiunto della storia?

In effetti è così. Torino è piena di monumenti dedicati ai personaggi che hanno scritto la nostra storia. Questo libro vuole, senza avere pretese da saggio, riscoprire il significato storico e sociale di queste tracce dei tempi andati. E’ un viaggio nel presente e nel passato della nostra città.

Il romanzo si presta facilmente ad una trasposizione cinematografica o televisiva. Lasciando correre la fantasia, quali attori ti piacerebbe vedere nei ruoli dei tuoi protagonisti?

Per il critico Mario Bernardini mi sono ispirato, a livello visivo, al compianto Massimo Girotti, mentre Sergio Crema potrebbe essere interpretato da Luca Zingaretti.

Tu fai anche parte di ToriNoir. Ci racconti cos’è e come nasce questo progetto?

ToriNoir è un’associazione culturale formata da 12 autori di libri gialli e noir torinesi. E’ nata nell’aprile del 2014 e si occupa sostanzialmente della promozione della letteratura giallonoir attraverso alcuni lavori collettivi (la MemoNoir la prima agenda italiana dedicata all’universo noir, e l’antologia La morte non va in vacanza in collaborazione con il giornalista Beppe Gandolfo), presentazioni pubbliche e un sito in cui c’è tutto su di noi compreso il nostro Manifesto programmatico.

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