Cronaca
Processo d’appello No Tav, i difensori: “Il terrorismo è un’altra cosa”
“I No Tav sono una cosa, il terrorismo un’altra”. E’ netto Claudio Novaro, avvocato difensore dei quattro attivisti No Tav imputati nel processo d’appello per l’assalto al cantiere di Chiomonte del 14 maggio 2013.
Durante l’arringa il legale ha spiegato che “la contestazione del reato di terrorismo è una sorta di chiodo fisso che l’autorità giudiziaria ha messo in campo nella macchina per reprimere fatti, anche illegali non lo neghiamo, che sono accaduti”.
E rincara la dose: “La procura di Torino tende a inquadrare come terrorismo tutto ciò che sta dentro il conflitto sociale”. Per il legale, infatti, il 14 maggio 2013 “non ci furono né attentati gravi all’incolumità fisica delle persone, né gravi danneggiamenti di strutture pubbliche”.
Claudio Novaro ha chiesto alla corte di mantenere le condanne inflitte in primo grado, ossia tre anni e mezzo a Niccolò Blasi, Mattia Zanotti, Chiara Zenobi, Claudio Alberto e il mantenimento delle attenuanti generiche cancellando le richieste dell’accusa del procuratore generale Marcello Maddalena (che ha chiesto 9 anni e mezzo di carcere perché contestava anche la finalità terroristica).
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