Lavoro
Presidio a Porta Nuova da parte dei dipendenti Ibm della sede di via Pianezza contro i tagli previsti dall’azienda
In sciopero per otto ore contro i tagli programmati dall’azienda entro il 2018. Si sono ritrovati questa mattina a Porta Nuova i dipendenti della Ibm per protestare contro la decisione della famosa azienda informatica di cedere due rami della Ibm ad Alecco dal 1 gennaio 2016. La protesta contro i tagli (un totale di 300 lavoratori di cui 88 s Torino) si unisce a quella nazionale.
Il piano diffuso al momento dall’azienda, infatti, prevede un dimezzamento del personale in tre anni e la delocalizzazione di alcune attività in Polonia e Repubblica Ceca e in altre nazioni.
Spiegano i dipendenti: “Siamo passati negli scorsi tre anni da 7000 dipendenti in Italia a meno di 5000 e non è finita. Chiediamo alle istituzioni locali e nazionali di intervenire affinché queste personalità non siano perse”.
Dopo il presidio a Porta Nuova i dipendenti si sono recati prima a Palazzo Civico e poi sotto la sede della Regione per mobilitare le istituzioni e “per far sì che il lavoro non vada via dall’Italia visto che viene trasferito in India, in Repubblica Ceca e in Polonia”.
Eppure, a quanto dicono i lavoratori, Ibm è un’azienda solida che continua a fare utili. Spiega Luciano Richetto delle Rsu: “Ibm continua a fare utili ma vuole guadagnare sempre di più e ha deciso di cambiare politica industriale. L’azienda ha ufficializzato un piano europeo in cui metà della forza lavoro dei Paesi occidentali sarà ridotta e questo significa, per l’Italia, che almeno 1.500 persone rischiano di andar via da Ibm”.
“Non sappiamo cosa andremo a fare e se è l’anticamera di un licenziamento – spiegano i lavoratori -. In passato è sempre stato così, dopo hanno licenziato. Chiediamo di riaprire le trattative con i sindacati, perché quella che stanno mettendo in piedi non è una vera cessione di ramo d’azienda, ma una scusa per tagliare personale”.
Per il 22 dicembre a Roma è prevista un’altra mobilitazione.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese