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#AlPostoGiusto, omaggio a Rosa Parks che col suo “NO” divenne simbolo della lotta contro il razzismo

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ci sono dei gesti che scolpiscono le coscienze e restano impressi. Per sempre. Granitici. Come se il loro valore sia dato a prescindere dal momento storico. Sono senza tempo. In una parola: universali. Quel primo dicembre del 1955 Rosa Parks attivista statunitense per i diritti civili, fece un gesto universale. Storico. A bordo di un Autobus in Alabama si rifiutò di alzarsi e cedere il posto su cui era seduta perché “riservato ai bianchi”. Da allora, con quel gesto, tutto cambiò. Il suo “No”, quel diniego a cedere il posto, divenne il simbolo della lotta contro il razzismo. Il simbolo della difesa dei diritti civili. Uguali per tutti, senza distinzione di razza, sesso e colore.

E’ proprio nel ricordo di Rosa Parks che il Concorso Lingua Madre ha aderito il 1 dicembre 2015, insieme alle Biblioteche civiche torinesi, alla campagna #AlPostoGiusto, lanciata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per ricordare i sessant’anni dal “NO” di Rosa Parks.

A Torino un Bus appositamente dedicato dalla Gtt all’attivista (con impresso il nome della Parks, vedi foto) partito da piazza Castello, ha percorso la linea storica 7 fino alle 19.

Non solo: a bordo dell’autobus si sono alternate letture di racconti tratti dalle antologie del Concorso Lingua Madre e da volumi tematici scelti per l’occasione a cura delle Biblioteche civiche.

Quel giorno del 1955 Rosa Parks ci ha lasciato un grande insegnamento. Ci ha spiegato come alcuni diritti fondamentali sono indissolubili. Per tutti. E ce l’ha urlato con un gesto. Con una parola. Con un “NO”. Opinioni e idee non hanno colore: a noi piace immaginarle simili alle parole scritte su un foglio. Nere su sfondo bianco (o viceversa). Senza l’una l’altra è nascosta. Incompleta. Insieme  si compensano e acquistano valore. Significato. Del resto, come il gesto di Rosa Parks.

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