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Alessandria

Anche in Piemonte per le coppie non fertili la diagnosi pre-impianto è a loro carico: “Urge un intervento”

Redazione Quotidiano Piemontese

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“In molte Regioni, in attesa dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) nazionali, non si sta facendo nulla per le coppie che soffrono di infertilità o hanno necessità di effettuare la diagnosi pre-impianto. Stiamo ricevendo decine e decine di coppie, fornendo informazioni e assistenza legale perché l’unica soluzione rimane quella di rivolgersi al privato, con costi rilevanti”. E molte coppie chiedono di essere rimborsate per quanto hanno dovuto pagare. Parole di Maria Paola Costantini, avvocato e referente Cittadinanzattiva per la Pma .
“In Piemonte e in Veneto, come nel Lazio o in Campania e in Puglia – aggiunge – per le coppie portatrici di gravi malattie genetiche non ci sono strutture pubbliche di riferimento. Per sbloccare questa situazione molte coppie ricorrono in tribunale: una coppia di Venezia, una di Torino e una di Milano hanno cercato invano e sono pendenti i loro ricorsi per avere la diagnosi pre-impianto . Sono poche le Regioni che hanno inserito nel loro sistema sanitario le prestazioni e rimangono in effetti scoperte le regioni del Sud e del Centro, escluse Toscana ed Emilia Romagna”.
“Dal 2014 – ricorda il legale – si aspettano i Lea nazionali e intanto coloro che pagano queste disfunzioni sono le coppie, alcune con problemi gravi e basso reddito”.
Ci sono poi Regioni “in cui è previsto un ‘superticket’, come la Sicilia o il Lazio (oltre 2.000 euro)”. Per quanto riguarda le prestazioni eseguite all’estero, grazie alla direttiva sull’assistenza transfrontaliera “è possibile farsi rimborsare la fecondazione assistita fatta in Spagna o altrove, ma anche in questo caso solo se si proviene da Regioni che l’hanno inserita nei Lea. Eppure, se la Corte costituzionale ha riconosciuto un diritto a queste coppie, si dovrebbe avere la possibilità di accesso totale a queste tecniche in tutta Italia. E’ urgente un intervento”.

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