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Cuneo

Incontro Michelin-Fiom: l’azienda offre di salvare 130 posti spostando una parte della produzione a Cuneo

Redazione Quotidiano Piemontese

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Da una parte c’è la Fiom che vuole salvare tutti i 400 lavoratori di Fossano. Dall’altra c’è la Michelin che ha deciso la chiusura dello stabilimento, insieme a quelli di Alessandria,  Torino e Tribano (Padova). Ognuno parla la sua lingua. Quello di oggi, però, è un piccolo passo per un compromesso: durante l’incontro con la Fiom, l’azienda spiegano i vertici della Fiom “ha dato disponibilità a mantenere la produzione dei cerchietti a Cuneo (85 persone) ma non la produzione del filo, il che vorrebbe dire la chiusura dello stabilimento di Fossano e lo spostamento della produzione a Cuneo”. Dei 400 posti di lavoro, 85 sarebbero salvi.

Questi 85, poi, continua la Fiom, si aggiungerebbero ad altre 45 persone che verrebbero impiegate a Cuneo “in cambio di ulteriore flessibilità”. L’azienda  “ha poi dato la disponibilità a riassorbire altri 30 laboratori negli stabilimenti francesi e rumeni dove si produce il filo”. Totale? 130 persone in tutto.

Una proposta che, però, non soddisfa la Fiom. Che chiede il ricollocamento di tutti i lavoratori. E spiega: “La Fiom-Cgil ha risposto chiedendo i 180 milioni di investimenti annunciati vengano utilizzati per trovare una soluzione occupazionale per tutti i 578 lavoratori in esubero (di cui 400 nello stabilimento di Fossano) e per i 300 interinali”.

La questione, quindi, è solo rimandata. L’appuntamento  è fissato per il 2 dicembre, all’Unione industriale.

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