Cronaca
Attentati di Parigi, oggi alle 17 manifestazione di solidarietà in piazza Castello a Torino. Monumenti e luci ‘a lutto’. Frontiere riaperte
I valichi di frontiere con la Francia sono stati riaperti, con controlli rafforzati, e dopo l’enorme tensione per gli attacchi terroristici di ieri sera a Parigi si torna a circolare fra Italia e Francia. Torino, intanto, è a fianco di Parigi e piange con la Francia le vittime di un orrendo massacro che rinnova il dolore vissuto dalla città nelle tragiche giornate dell’attentato di Tunisi.
“I terroristi hanno voluto dimostrare di essere in grado di colpire ovunque – si legge in una nota del Comune – e chiunque, per incutere in ogni persona paura e panico. Ma noi non possiamo e non dobbiamo piegarci a chi vuole precipitare la nostra vita nel baratro dell’orrore e della violenza. Chiamiamo tutti i cittadini torinesi a manifestare solidarietà alla Francia e alle sue vittime e per dire con una voce sola no al terrorismo convocando una manifestazione cittadina oggi alle 17 in piazza Castello”.
L’appello è lanciato dal Sindaco al termine delle riunioni della Giunta e dei Capigruppo della Città di Torino riunitisi questa mattina.
In segno di solidarietà a Palazzo Civico e in tutti gli edifici comunali saranno esposti i vessilli a lutto. Sulla Mole Antonelliana sarà issata la bandiera francese e alle ore 21.20 le Luci d’Artista saranno spente per 10 minuti per ricordare l’ora di inizio della notte di terrore parigina.
In tutte le iniziative pubbliche saranno ricordate le vittime con atti di cordoglio e di solidarietà con il popolo francese e le sue istituzioni.
Interviene anche il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: “I fatti di Parigi ci dimostrano che, lungi dall’essere debellato, il terrorismo è sempre più forte: per sconfiggerlo bisogna reciderne le radici, e le radici affondano in quel tormentato scacchiere mediorientale in cui evidentemente la politica portata avanti per decenni dall’Occidente ha avuto effetti opposti a quelli per i quali si era mossa. Il terrorismo sarà sconfitro solo da forze uguali e contrarie nate in quegli stessi Paesi che lo alimentano, non saranno certo azioni esterne a debellarlo. Bisogna quindi evitare di rispondere a questi atti cadendo nella trappola che gli stessi terroristi vogliono montare, cioè la politica ‘dei muri’, delle chiusure e delle contrapposizioni frontali, senza però sottovalutare tutte le misure di sicurezza che vanno messe in campo per tutelare la vita delle persone”.
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