Cittadini
Dopo Uber, altra innovazione a rischio: per i ristoranti casalinghi arrivano le prime multe
Il 39 per cento delle tossinfezioni alimentari avviene in casa, cioè due su cinque. Questo dato dell’Istituto zooprofilattico del Piemonte e della Valle d’Aosta, spiega, ma solo in parte, la preoccupazione delle autorità per gli home restaurant e il social eating, la nuova moda di organizzare cene a pagamento a casa propria tramite siti web. Il settore, relativamente nuovo ma in rapidissima espansione, è del tutto privo di regolamentazione, sia normativa, sia fiscale. Qualche giorno fa i carabinieri del Nas hanno multato un home restaurant per la mancanza della dichiarazione sanitaria di inizio attività, di somministrazione di cibi e bevande e dei manuali per il controllo della qualità Haccp. I ristoratori ‘tradizionali’, regolari non ci stanno. L’Epat fa sapere di essere disponibile a raccogliere gli esposti contro quelle che definisce “forme imprenditoriali striscianti”. Leggete l’approfondimento sul nostro blog Profit-non-profit, che anticipa e spiega brevemente i termini della questione.
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