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Ex direttore Atc ruba 9 milioni di euro all’azienda. Ora percepisce l’assegno di invalidità

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il signor Pierino Santoro, 56 anni, ha siglato un record: ha commesso il peculato con l’importo più grande che sia mai stato registrato in Italia. Santoro ha rubato dalla casse dell’Atc, l’ente che gestisce il patrimonio immobiliare delle case popolari ad Asti e di cui è stato direttore, 9 milioni di euro in 10 anni. Una cifra che gli avrà certamente permesso di arrotondare i 280 euro al mese percepiti come assegno di invalidità civile.

Santoro si era dimesso dall’Atc nel febbraio 2014 ed era stato successivamente licenziato dall’ente, condannato con il rito del patteggiamento a 4 anni e 2 mesi senza scontare finora neppure un giorno di carcere, in quanto l’apposita commissione dell’Asl Torino1 gli ha riconosciuto una grave forma di ansia e depressione, oltre a problemi di ipertensione.

All’ex direttore Atc è stata riconosciuta una invalidità dell’80 per cento e la procedura è stata svolta con una rapidità che di norma non è facile riscontrare. La sua invalidità, però, è in percentuale superiore di sei punti rispetto al minimo previsto dalla normativa per chi ha meno d i 65 anni e 3 mesi. L’erogazione dell’assegno, 13 mensilità di circa 280 euro ciascuna, può essere elargita solo a chi ha un reddito inferiore ai 4800 euro annui. Il signor Santoro, in effetti, attualmente risulta senza lavoro e avrebbe anche presentato domanda per il collocamento mirato previsto dalla Legge 68 del 1999 (avviamento al lavoro dei disabili).

Moltissime polemiche avevano già accompagnato, nel 2014, l’inchiesta della procura di Asti affidata alla Guardia di finanza. I legali della parte civile avevano più volte contestato il mancato arresto del’ex direttore Atc e in particolare, si faceva riferimento ad alcune intercettazioni telefoniche. In una di queste, durante una conversazione con un famigliare dalla clinica di Bra dove era ospite, aveva detto di non soffrire di alcuna malattia, ma di essersi fatto ricoverare solo per evitare l’arresto.
Oltre ad una indagine per delibere false, contro Santoro è attualmente in corso anche un procedimento della Corte dei conti in quanto l’uomo avrebbe accumulato, negli corso degli anni, uno stipendio di circa 17 mila euro lordi al mese, il doppio rispetto a quanto prevede il contratto di lavoro nazionale.

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