Cronaca
Scontro frontale fra Esposito, M5S e Notav dopo le accuse al senatore del PD
Stefano Esposito dopo essere stato chiamato in causa in un’inchiesta d’ndrangeta con delle intercettazioni in cui un imprenditore coinvolto nel processo San Michele gli chiede aiuto per partecipare ai lavori della Torino-Lione ha convocato una conferenza stampa. Esposito racconta
Ferdinando Lazzaro è una figura da me straconosciuta, strafrequentata e strasentita. E in tre anni di indagini la procura non lo ha mai accusato di reati di carattere mafioso. Il documento in cui sono citato è vecchio, e sospetto che sia stato un avvocato del legal team dei No Tav a diffonderlo nel tentativo di infangarmi. Lazzaro si rivolse a me, e ad altri, perché il consorzio Cmc avviò una trattativa a strozzo nei confronti delle aziende valsusine. I documenti riportano un mio comunicato congiunto con l’onorevole Napoli in cui attacchiamo Regione Piemonte e Provincia di Torino perché non vedevamo la ricaduta dei lavori per la Tav sulle imprese locali. Io quella battaglia l’ho fatta e continuo a farla. Mi era chiaro di avere a che fare con un imprenditore che mi veniva a raccontare delle cose che aveva vissuto in un sistema opaco, che lo stava espellendo, e lui cercava di sopravvivere.
Mi dispiace solo di una cosa: che una teoria politica portata avanti negli ultimi 5-6 anni da un movimento politico, il M5S, che ha sempre teorizzato che quegli imprenditori fossero legati alla mafia si trasformi in una tesi giornalistica falsa. Perché nonostante tutto questi non sono mafiosi, e non perché lo dico io, ma perché lo certifica la procura di Torino che non ha indagato nessuno per reati del genere. Io li ho difesi su questo versante e continuerò a farlo.
Il movimento NoTav risponde per le rime
L’affare Tav è un pò come una grande famiglia. L’abbiamo sempre saputo, non abbiamo mai avuto remore nel dirlo ed ora qualcun’altro in più di noi ne sarà convinto. Persino i Ros lo sono, e da un rapporto legato all’operazione contro la ndrangheta in Piemonte San Michele, escono alcune informative legate ad alcune intercettazioni che collegano un pò di quelli che sino sempre stracciati le vesti per il Tav e per la legalità (da applicare a piacimento contro i notav).
Ed ecco che in un sol rapporto escono i nomi di Stefano Esposito, Paolo Foietta (presidente dell’osservatorio Torino Lione), Antonio Ferrentino, il direttore generale di Ltf Marco Rettighieri, e il presidente del (defunto in malo modo) Consorzio Valsusa Luigi Massa. Tutti tirati in ballo, in modo o nell’altro Ferdinando Lazzaro, uno dei proprietari dell’Italcoge (poi Ital costruzioni), uno dei vanti della politica piemontese, perchè imprenditore residente in Valsusa, impegnato nelle opere preliminari del Tav, nonchè elevato martire a causa dei notav brutti,sporchi e cattivi.
Solo che poi si scopre che tra le tante cose, Lazzaro è anche indagato per questa operazione antimafia e ancora una volta i politici si tav si dimostrano poco lungimiranti. Poi adesso si scopre che Lazzaro ha chiesto aiuto un pò a tutti per sedersi alla grande mangiatoia del Tav, e tutti i nomi sopracitati sembrerebbe che una mano non gliel’hanno negata. Chi con una telefonata, chi con una mail, chi con chissa cosa.
Stefano Esposito ha anche annunciato l’intenzione di fare causa civile nei confronti della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Francesca Frediani, che ieri ne aveva chiesto le dimissioni.
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