Società
Gli U2 si rilassano a Villa Doria a Pinerolo in attesa dei loro concerti a Torino
La Villa del marchese Doria Lamba di Pinerolo è un complesso d’origine medioevale che si è ingrandito nel tempo sino a raggiungere, agli inizi dell’ottocento, la struttura attuale d’elevato pregio artistico nella sua forma neoclassica. La prima raffigurazione visiva del Torrione fu redatta da Bertino Rivetti attorno al 1558: in essa sono raffigurati una serie di edifici componenti una struttura castellata, formata da un mastio con torre merlata, circondata da un impianto di mura a quadrilatero con torri cilindriche agli spigoli.
Appartenuta inizialmente alla nobile famiglia pinerolese dei Trucchietti, feudatari della Val San Martino (attuale Val Germanasca), quindi dei Conti Canera di Salasco, il fortilizio (di cui restano le basi scarpate del torrione medioevale nei sotterranei della villa) fu trasformato, nel seicento, in villa di campagna con ampi giardini. All’inizio dell’ottocento la villa fu ampliata con interventi degli architetti Ignazio Michela e Alessandro Antonelli. Nel 1856 il Torrione fu acquistato dal marchese Leone Doria Lamba. Attuale proprietario è il marchese Leone Doria Lamba, discendente del ramo dogale dell’antica famiglia genovese che annovera tra i suoi più importanti esponenti l’ammiraglio Lamba Doria, vincitore nel 1298 della battaglia di Curzola fra genovesi e veneziani, durante la quale, tra l’altro, fu fatto prigioniero anche Marco Polo.
La villa, che s’innalza su tre piani, apre l’ingresso principale su un salone di forme barocche che si affaccia a nord sul viale centrale e a sud sul parco con i viali secolari che giungono al laghetto, oltre il quale si apre un’ampia visuale sulla campagna circostante. Al primo piano troviamo il salone da ballo a pianta ovoidale coperto da calotta a sesto ribassato con pavimento a mosaico in marmi policromi: il suo disegno a ventaglio, di derivazione classica romana, richiama le forme largamente utilizzate da Pelagio Palagi nelle architetture carloalbertine. I saloni adiacenti conservano decorazioni ottocentesche, tra cui spiccano cicli pittorici con soggetti mitologici. A seguire le camere, con volte e cornici in stucco e con leggere decorazioni pittoriche che riprendono motivi a grottesche e di segni zodiacali.
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