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Alessandria

Ecco il piano della Regione per l’accoglienza dei migranti

Gabriele Farina

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La giunta regionale del Piemonte ha approvato questa mattina il Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati. Vale a dire il progetto di accoglienza e integrazione per i migranti che continuano ad essere smistati inevitabilmente anche in Piemonte.

Si tratta di un testo che nasce in seguito all’approvazione del “piano operativo nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari” del 10 luglio 2014 con il quale Governo, Regioni ed Enti Locali ribadivano l’urgenza di “mettere in campo interventi di tipo strutturale in un contesto di leale collaborazione fra i livelli istituzionali” individuando una governance multilivello, nazionale e regionale, che organizzasse il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo su tre livelli: soccorso e prima assistenza nei territori di sbarco; prima e seconda accoglienza sui territori regionali.

Questi i sette punti previsti dal piano:

– Realizzazione di un Vademecum: la Regione è impegnata nella realizzazione di un Vademecum, a uso degli amministratori e a uso dei gestori delle strutture, nel quale saranno raccolte tutte le informazioni utili per la gestione dell’accoglienza: normative nazionali e regionali, soprattutto in relazione alle questioni lavorative, progettazione regionale, circolari della Direzione sanità, modalità operative per l’inserimento dei richiedenti asilo presso famiglie, ecc

– Forte presenza della Regione sui territori: costante confronto e collaborazione con gli Amministratori locali per colmare il gap informativo, facilitare i rapporti tra gestori dell’accoglienza e amministrazioni locali, assicurare la presenza regionale in incontri pubblici con i cittadini, favorire progettualità locali, quali ad esempio l’accoglienza presso famiglie, incoraggiare il coinvolgimento della società civile. Questo confronto è strumentale all’individuazione dei centri di prima accoglienza, da affiancare al Centro Fenoglio di Settimo Torinese, come è già avvenuto per la caserma in disuso di Castel d’Annone in provincia di Asti

– Dialogo con i sindaci piemontesi: in collaborazione con le Prefetture sono in corso di realizzazione incontri strutturati con i sindaci del territorio piemontese che hanno la finalità di individuare eventuali strategie per fronteggiare le difficoltà e costruire alleanze operative. È stata avviata un’attività di contatto con i gestori delle strutture attraverso visite in loco e incontri allargati al fine di approfondire le realtà locali, rilevare eventuali situazioni di problematicità e informare sulle opportunità messe in atto dalle politiche regionali. L’obiettivo è quello di favorire la trasformazione graduale delle strutture di accoglienza straordinaria in strutture del sistema SPRAR

– Contro la Tratta: attenzione sarà rivolta anche al tema della tratta degli esseri umani poiché è ormai acclarato che attraverso i barconi giungono in Italia anche donne trafficate a scopo di sfruttamento sessuale. Al fine di identificare eventuali vittime si creeranno collegamenti e collaborazioni tra le strutture di accoglienza e i partner del progetto regionale “Piemonte in rete contro la tratta”

– Ripopolamento dei comuni montani: è obiettivo della Regione promuovere attraverso gli assessorati competenti e l’Uncem azioni volte a favorire il ripopolamento dei borghi abbandonati in terreni alpini e più in generale aree soggette a fenomeni di abbandono residenziale coinvolgendo i migranti

– Avvio progetti di volontariato civico: promozione di protocolli d’intesa con gli enti locali, le Prefetture, i centri di accoglienza, gli organizzazioni di volontariato e altri soggetti interessati, per il coinvolgimento dei richiedenti asilo in attività di volontariato a favore della comunità che li ospita

– Formazione: opportunità di formazione per gli operatori delle strutture su aggiornamenti giuridici, preparazione degli ospiti all’audizione della Commissione territoriale, opportunità di accesso ai servizi, ecc

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