Società
Dalla diocesi di Torino: una sala per la preghiera di tutte le comunità religiose all’interno del Comune

L’Ufficio diocesano Comunicazioni sociali di Torino prende posizione in riferimento a quanto accaduto martedì 28 luglio nella sede del Comune di Torino: “Ci auguriamo che la scelta, da parte dell’amministrazione comunale di Torino, di concedere una sala per la preghiera ad alcuni fedeli musulmani che partecipano a un convegno pubblico sia il segno del superamento di quel blocco ideologico che separa laicità e vita di fede; un blocco che finora ha eretto steccati anacronistici che non riconoscono il valore anche civile dei simboli e delle esperienze religiose, di cui la preghiera è certamente una delle più importanti.
Siamo certi che questa scelta verrà confermata anche quando altre comunità religiose riconosciute in Italia – cattolica, ortodossa e protestante, ebraica, buddista o induista… chiederanno legittimamente di usufruire dello stesso trattamento, in occasione di qualche incontro sia in Comune come in altre sedi istituzionali o laiche”.
Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese
