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Cronaca

Sosteneva di occuparsi dell’export di vini pregiati, ma pagava con assegni appartenenti a un morto

Redazione Quotidiano Piemontese

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Diceva di aver aperto una grossa ditta di import-export di vini di pregio. In realtà, come hanno poi scoperto i carabinieri di Cortemilia, si trattava di un disoccupato della zona di Acqui Terme che, non nuovo a imprese del genere, aveva pagato una partita di vino rifilando al venditore un assegno di un conto intestato a una persona deceduta da tempo.
L’uomo era conosciuto alle vittime perché era da sempre impegnato nel settore del vino.
Recentemente aveva detto di avere potenziato e ingrandito l’attività e di esportare in tutto il mondo importanti vini nazionali. Ovvio, quindi, che i venditori abbiano accettato l’assegno senza riserve. Il problema è sorto all’atto di presentare il titolo in banca. L’assegno, per svariate migliaia di euro, era stato denunciato come ‘smarrito’ dal titolare del conto che nel frattempo era pure deceduto. Durante le loro indagini i carabinieri hanno scoperto che l’uomo aveva commesso diverse truffe con lo stesso modus operandi. Non è ancora chiaro come possa essere venuto in possesso degli assegni con cui, dopo aver messo una firma falsa, acquistava cospicue partite di vino pregiato. I carabinieri ora stanno indagando per individuare scoprire il canale attraverso il quale il vino è stato poi rivenduto e non si escludono sviluppi delle indagini.
Per la sua condotta, l’uomo dovrà per il momento rispondere dei reati di uso di atto falso, truffa e ricettazione.

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