Alessandria
Lotta alle zanzare, l’attenzione si concentra sul virus West Nile
Dal 2011, oltre 100 mila zanzare sono state catturate, contate, identificate a livello di specie e sottoposte a indagini di laboratorio nell’ambito di un piano di sorveglianza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, destinato a individuare la presenza di agenti patogeni responsabili di infezioni nell’uomo e negli animali. Nello scorso agosto il piano ha permesso di scoprire la prima positività per il virus West Nile in Piemonte, in zanzare catturate in provincia di Alessandria. Poche settimane dopo è stata riscontrata positività sierologica anche in un cavallo della stessa zona. Si tratta di un virus che può essere trasmesso anche all’uomo attraverso la puntura dell’insetto e causare sintomatologie da lievi o similinfluenzali a gravi, anche a carico del sistema nervoso.
“Globalizzazione e cambiamenti climatici possono favorire l’ingresso nel nostro territorio di patologie e vettori esotici. Il riscontro della prima positività per West Nile in zanzare sulle oltre 100 mila catturate e testate, grazie alla collaborazione con IPLA, ci ha permesso di rilevare precocemente l’introduzione del virus sul territorio piemontese, in assenza di malattia nell’uomo e animali. – spiega Maria Caramelli, Direttore dello Zooprofilattico – La stagione caldo umida è alle porte e richiede di farsi trovare pronti per intervenire nel caso di nuove emergenze.”
L’Istituto Zooprofilattico coordina il network operativo sanitario regionale, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo e nato dalla stretta collaborazione con l’Ospedale Amedeo di Savoia (ASLTO2), il SEREMI (ASLAL), l’IPLA e Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino.“La cooperazione – precisa Cristina Casalone, coordinatrice del gruppo – ha inoltre permesso di avviare procedure di controllo sulle donazioni di sangue in Provincia di Alessandria testando, per la presenza del virus West Nile, oltre 5000 sacche, nessuna delle quali è risultata positiva”. In Piemonte non sono mai stati segnalati casi umani di malattia West Nile, ma particolare attenzione deve essere posta dai presidi sanitari al fine di identificare precocemente i casi di malattia, attraverso il monitoraggio delle forme neuroinvasive e delle sospette febbri estive.
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