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Alessandria

Alessandria. Il sindaco di Lerma chiede aiuto: non possiamo mantenere quei 53 cani confiscati

Redazione Quotidiano Piemontese

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53 cani confiscati da mantenere possono essere un problema, soprattutto per un piccolo comune con solamente 870 abitanti. Succede a Lerma, piccolo centro in provincia di Alessandria che fa ancora i conti con le ferite di un’alluvione. Il Comune che si trova ad affrontare questo costo di 62mila euro l’anno per i cani, chiede aiuto. La storia viene ripercorsa dal quotidiano La Stampa. Tutto ebbe inizio nel 2008 quando gli uomini del Nas, i veterinari dell’Asl e i volontari Enpa fecero un blitz in una cascina dei dintorni del paese, dove una donna ospitava in condizioni disperata circa 80 cani. Le misure igieniche erano terribili, molti degli animali malati e malnutriti. Ecco quindi il sequestro dei cani. La vicenda processuale si chiude con la Corte d’appello di Torino che aveva trasformato il sequestro in confisca. Un atto che ha fatto ricadere il mantenimento dei cani, scesi nel frattempo a 53 sulle spalle del Comune. Il sindaco di Lerma,  Bruno Aloisio, ha scritto una lettera al prefetto di Alessandria e ai ministeri di Giustizia e Salute, dicendo di essere pronto a lasciare la carica se non si troverà una via d’uscita. E il paese lo appoggia: gli abitanti si chiedono perché la responsabilità di quegli animali non ricada su chi li ha radunati e allevati.

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