Piemonte
Sanità. Regione Piemonte: parte riordino dell’assistenza ai pazienti psichiatrici
La Regione Piemonte riordina il settore dell’assistenza ai pazienti psichiatrici, “un impegno irrinunciabile – dice l’assessore alla sanità Antonio Saitta – sia perchè rientra nei programmi operativi imposti dal tavolo ex Massicci, sia perché da troppo tempo in Piemonte non si riusciva a disciplinare l’intera filiera dei servizi residenziali psichiatrici presenti sul territori, definendone i requisiti autorizzativi e di accreditamento, i criteri di accesso, il regime tariffario e la funzione di vigilanza e controllo. Non pensiamo di risparmiare, ma di spendere meglio i soldi pubblici”.
Attualmente in Piemonte sono presenti tre tipologie di strutture residenziali riservate ad accogliere i pazienti adulti affetti da patologie psichiatriche: i gruppi appartamento, le comunità alloggio e le comunità protette (di tipo A e B).
Una delibera del 2009 accreditava le comunità protette e le comunità alloggio, rinviando la previsione di modalità autorizzative e di accreditamento per i Gruppi Appartamento, che quindi ad oggi non sono erano mai stati accreditati.
Da un’ultima rilevazione e dall’analisi dei piani di attività (al dicembre 2014) la situazione risulta:
Gruppi Appartamento: il numero di strutture è pari a 355, con 1.365 posti letto e 440.184 giornate erogate;
Comunità Alloggio: il numero di strutture accreditate è pari a 21 con 208 posti letto e 111.691 giornate erogate;
Comunità Protette: il numero di strutture accreditate è pari a 64 (di cui 54 di tipologia B e 10 di tipologia A) con un totale di 1.263 posti letto e 250.896 giornate erogate.
“Su questo settore – aggiunge Saitta – c’è una forte attenzione da parte della Conte dei Conti e la Giunta Chiamparino si era impegnata fin dall’insediamento a fare chiarezza e rimettere ordine. Del resto è un settore che impegno ogni anno 200 milioni di euro del fondo sanitario ed io sento forte la necessità di capire come vengono spese le risorse pubbliche. Per questo partiamo facendo una fotografia dell’esistente, che ad oggi manca, garantendo il mantenimento dello status quo fino a fine anno, ma dal 2016 entreranno in vigore le nuove regole”.
“Questa riforma era necessaria e doverosa – spiega l’assessore alle politiche sociali Augusto Ferrari – contiene un processo di accompagnamento proprio grazie alla fase transitoria fino a tutto il 2015 soprattutto per consentire ai gruppi di appartamento di accreditarsi continuando a lavorare alle attuali condizioni. Nessuna mannaia quindi, ma nuove regole certe e chiare dal prossimo anno, dopo il necessario confronto con i Comuni e gli Enti gestori dei servizi socio assistenziali. Ci sarà un ulteriore provvedimento di Giunta specifico sui gruppi appartamento e sui temi della compartecipazione successivo ad un momento di confronto e di approfondimento con i Comuni e i Consorzi dei servizi socio-assistenziali.”
In Piemonte risulta un numero di posti di assistenza psichiatrica anche superiore ai parametri nazionali (l’indicatore di fabbisogno fissato nel “Progetto obiettivo tutela salute mentale” definiva un rapporto ottimale di 1 posto di assistenza residenziale ogni 5.000 abitanti, oggi si rileva una dotazione esistente media di 3,2 posti ogni 5.000 abitanti).
Saitta ha sottolineato che sul territorio “risulta anche la presenza di alcune RSA che accolgono utenti con patologie psichiatriche nonostante siano dedicate ad accogliere altre tipologie di pazienti”
Il riordino prevede l’individuazione di tre tipologie di strutture residenziali psichiatriche sulla base dell’intensità terapeutico riabilitativa dei programmi attuati e dei livelli di intensità assistenziale: struttura residenziale psichiatrica per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere intensivo; struttura residenziale psichiatrica per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere estensivo; struttura residenziale psichiatrica per interventi socio riabilitativi, con differenti livelli di intensità assistenziale, articolata in tre sotto tipologie, con personale sociosanitario presente nelle 24 ore, nelle 12 ore, per fasce orarie.
Le prime due sono strutture sanitarie, la terza tipologia è di natura sociosanitaria.
Le Comunità Protette di tipo A e B confluiranno nelle prime due tipologie, mentre i gruppi appartamento e le comunità alloggio nella, invece, in quella socio sanitaria
Per le Comunità Protette, inoltre, viene rivisto il sistema di classificazione dell’utenza, adeguandolo ai nuovi bisogni, attraverso un sistema che considera il livello di intensità assistenziale e di intensità terapeutico riabilitativa necessaria, prevedendone tre livelli. Coerentemente, viene aggiornato il sistema dei requisiti specifici di accreditamento ed il sistema tariffario.
Nel caso dei Gruppi Appartamento, invece, vengono definiti i sistemi autorizzativi e di accreditamento fino ad oggi mancanti e le tariffe.
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