Cultura
A Torino il 2 giugno è una festa della musica jazz (e non solo): in piazza San Carlo (dalle 16) stelle da tutto il mondo
Il 2 giugno, a Torino, la Festa della Repubblica è in jazz: una maratona di musica dalle ore 16 fino a mezzanotte animerà piazza San Carlo. Sul palco salirà il meglio del jazz internazionale e italiano con particolare attenzione alla valorizzazione dei giovani talenti.
Ci sarà spazio anche per la canzone d’autore contemporanea e l’omaggio alla musica leggere italiana degli anni Sessanta. Durante la giornata sono previsti alcuni brevi momenti dedicati al racconto del significato della Festa.
Sul palco. Alle 16 si svolgerà la Parata della Girlesque Street Band street band italiana di sole donne 14 giovanissime musiciste che strizzano l’occhio al Burlesque. Suonano e ballano proponendo il loro repertorio latin-funk, giocando con la grinta e l’entusiasmo tipici di una street band che si rispetti ma senza scordare un’eleganza tutta al femminile. Alle 16.30 con il Trio Bobo la ritmica di Elio e le storie tese (Faso e Meyer) incontra Alessio Menconi. Il concerto, con composizioni originali e cover, è una grande occasione di riunire tre tra i più richiesti ed apprezzati musicisti della penisola che danno vita ad un vero ensemble dall’impasto collettivo estremamente originale.
Come ogni anno sul palco del festival insieme ai docenti del Juilliard Jazz Ensemble si esibisce una selezione di studenti italiani e americani che hanno frequentato la Masterclass: alle 17.30 il concerto realizzato in collaborazione con il Conservatorio Verdi. Nel gruppo si esibirà come ospite Emanuele Cisi, sassofonista torinese di fama internazionale. Alle 18.30 sarà la volta del concerto del cantante e compositore italiano, artista trasversale, dotato di una personalità vocale duttile e dall’attitudine sperimentale: John Deleo.
Alle 19.45 salirà sul palco Francesco Bearzatti, uno dei personaggi più straordinari che il jazz abbia mai conosciuto. Senza dubbio, uno dei migliori musicisti del jazz italiano con i progetti più creativi. Dopo l’omaggio a Tina Modotti e Malcolm X, acclamati da critica e pubblico a livello internazionale, ora celebra il genio musicale di Thelonious Monk con un progetto di adrenalina pura, in cui tutta l’energia e la potenza di famosi pezzi rock (da Led Zeppelin, Pink Floyd, Lou Reed, Michael Jackson, Police, Aerosmith…) si intersecano con i famosi temi del compositore scomparso 30 anni fa. Un progetto realizzato da Le note di Nicky Nicolai e Stefano di Battista con la Torino Jazz Orchestra “Mille bolle blu” apriranno il concerto serale delle 21: da ‘Se stasera sono qui’ a ‘Non gioco più’, da ‘Se telefonando’ a ‘Che sarà’.
L’inconfondibile voce di Nicky Nicolai e l’estro creativo del sax di Stefano di Battista faranno rivivere i grandi successi italiani e internazionali degli anni ’60 e ’70, reinterpretandoli in una nuova chiave swing e jazz. A chiusura della quarta edizione del TJF sul palco di piazza San Carlo alle 22.30 si esibirà la The Original Blues Brothers Band. Si tratta della vera, Original Blues Brothers Band (nella foto), un’invincibile macchina da blues, soul e R&b. Alcuni dei membri della band, selezionati da John Belushi e Dan Aykroyd, oltre ad aver fatto la storia dei film The Blues Brothers e di Blues Brothers 2000, della colonna sonora che li accompagnava, erano lì ancora prima, quando il soul e il r&b sfornavano i primi capolavori.
Dall’anno in cui si è riunita, il 1988, la Band ha collezionato solo successi: nel prestigioso Olympia di Parigi, per la prima volta nella storia del teatro, sono state tolte le sedie per far ballare gli spettatori. Sono comparsi nella più importanti festival jazz e blues in Europa, come il North Sea Jazz Festival nei Paesi Bassi, il Pistoia Blues Festival e a Montreux, davanti a 60.000 spettatori.
Hanno anche continuato a incidere con Dan Aykroyd, alias Elwood Blues alla voce e armonica, B.B. King, Eric Clapton, James Brown e molti altri. Terminato il concerto l’appuntamento è a mezzanotte al Jazz Club Torino (Piazzale Valdo Fusi) per ascoltare il trombettista Valery Ponomarev, accompagnato dai musicisti della Torino Jazz Orchestra.
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