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Ambiente

Il Tar accoglie il ricorso dei cacciatori: la pernice bianca si poteva cacciare

Gabriele Farina

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Il Tar ha accolto il ricorso delle associazioni di cacciatori e bocciato la Regione. la diatriba è quella che riguarda la decisione presa dalla Regione lo scorso anno di vietare la caccia alla pernice bianca. L’obiettivo era quello di proteggere una delle specie alpine più a rischio permettendo alle pernici di riprodursi e ripopolare le nostre montagne. Il tribunale amministrativo ha però accolto il ricorso dei cacciatori per quanto riguarda la passata stagione venatoria e in vista della predisposizione del prossimo calendario. La Regione è stata anche condannata a pagare le spese processuali.

Il commento dell’assessore Giorgio Ferrero spiega – almeno dal punto di vista della Regione – le ragioni della sentenza e ribadisce comunque la volontà di tutelare una specie a rischio estinzione: “La sentenza con cui il Tar del Piemonte ha condannato la Regione Piemonte sul blocco della caccia alla pernice bianca nella scorsa stagione venatoria trova le sue motivazioni nelle discrepanze tra la delibera con cui la Giunta Cota aveva varato il calendario venatorio, nell’aprile 2014, permettendo la caccia alla pernice bianca sulla base dei censimenti da effettuare, e la delibera con cui la Giunta Chiamparino ne ha vietato la caccia lo scorso settembre. E’ evidente che alla base della decisione c’è una diversa sensibilità politica sulla difesa dell’ambiente e la tutela della fauna, che è patrimonio di tutti i cittadini, non solo dei cacciatori. La nostra scelta di tutelare la pernice bianca era originata dalla volontà di salvaguardare una specie particolarmente vulnerabile, a rischio di estinzione su tutto l’arco alpino, rischio aggravato dal maltempo della scorsa estate che ne aveva reso ancora più critiche le condizioni di vita. Non a caso nel 2013 la caccia era stata autorizzata dalla Giunta Cota per soli 85 esemplari sull’intero arco alpino piemontese. Un numero così basso che da solo spiega la condizione di rischio in cui si trova la specie. La caccia alla pernice bianca, così come quella alla lepre variabile, altra specie di fauna tipica alpina, è vietata dal calendario venatorio da noi deliberato per la prossima stagione. La nostra volontà di tutelare questa, come altre specie a rischio, resta intatta. Siamo convinti che i cittadini comprenderanno e sosterranno questa scelta che non è contro i cacciatori, ma a tutela di un patrimonio faunistico e ambientale straordinario che appartiene a tutti noi”.

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