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Teatro Stabile di Torino festeggia 60 anni con una stagione ricca di appuntamenti
Il 27 maggio 2015 è il giorno del Sessantesimo anniversario della nascita del Teatro Stabile. Infatti, proprio il 27 maggio del 1955 il Consiglio Comunale di Torino deliberò la fondazione del Piccolo Teatro della Città di Torino, denominato due anni dopo Teatro Stabile, e la prima sede fu il Teatro Gobetti. Lo Stabile festeggia il 60° compleanno con una stagione ricca di appuntamenti di grande interesse: 13 nuove produzioni, 2 riprese, 30 spettacoli ospiti, 19 spettacoli programmati per Torinodanza Festival e, contestualmente, anche in occasione dei 40 anni di attività del Centro Studi, con la digitalizzazione di tutta la documentazione dei 573 spettacoli prodotti dal nostro Teatro dal 1955 a oggi e dell’intera collezione della rivista Il Dramma (1925 – 1983), materiali resi ora disponibili in rete.
«È di certo una coincidenza che il nostro Stabile venga riconosciuto Teatro Nazionale nello stesso anno in cui compie 60 anni – dichiarano Evelina Christillin e Filippo Fonsatti, Presidente e Direttore del Teatro Stabile di Torino -. Ma è altrettanto certo che l’obiettivo sia stato raggiunto grazie alla consistenza dei numeri e dei fatti: 310 recite prodotte, 256 recite ospitate, 264.000 biglietti venduti in sede e in tournée nel 2014; 18.000 abbonati alla stagione corrente, 50% di autofinanziamento, 20 premi della critica negli ultimi anni, esportazione degli spettacoli in Germania, Francia, Svizzera, Romania, Usa e Cina, 1.200 ore di lezione impartite ogni anno dalla Scuola per Attori; infine 200.000 documenti della nostra storia, custoditi nel più importante Centro Studi italiano dedicato al teatro, digitalizzati e consultabili online».
Per la prossima Stagione, lo Stabile propone un cartellone che spazia dai grandi titoli del repertorio classico alla drammaturgia contemporanea, fino agli spettacoli della danza internazionale più innovativa. Un’attività intensa che fra settembre 2015 e giugno 2016 vedrà programmati nel cartellone dello Stabile di Torino e di Torinodanza 63 spettacoli: Eugenio Allegri, Suzanne Andrade, Paul Barritt, Natalino Balasso, Giuseppe Battiston, Valerio Binasco, Anna Bonaiuto, Franco Branciaroli, Michela Cescon, Laura Curino, Luca De Filippo, Michèle Anne De Mey, Roberto De Francesco, Andrea De Rosa, Giuliana De Sio, Michele Di Mauro, Gioele Dix, Jurij Ferrini, Angela Finocchiaro, William Forsythe, Iaia Forte, Marco Tullio Giordana, Gabriele Lavia, Luca Lazzareschi, Luigi Lo Cascio, Sandro Lombardi, Valter Malosti, Laura Marinoni, Benjamin Millepied, Leo Muscato, Umberto Orsini, Thomas Ostermeier, Marco Paolini, Fausto Paravidino, Paolo Pierobon, Alain Platel, Massimo Popolizio, Michele Riondino, Fredrik Rydman, Federico Tiezzi, Mario Tronco, Gabriele Vacis, Jaco Van Dormael, Sasha Waltz, Luca Zingaretti sono solo alcuni dei nomi che compongono il nuovo programma.
«Il passaggio a Teatro Nazionale – dichiara Mario Martone, Direttore Artistico del Teatro Stabile – implica naturalmente anche delle sfide nuove, più ampie, più radicali: non ho dunque esitato nel decidere di mettere in scena La morte di Danton di Georg Büchner, un testo che raramente viene rappresentato, ma che avrei sempre voluto affrontare. Difficile definirlo: se lo considerassimo un affresco sulla Rivoluzione francese faremmo torto alla sua fulminea capacità di procedere per scatti, come una sceneggiatura cinematografica, in totale libertà di costruzione drammaturgica. Certo, la densità del pensiero, la visione profondissima capace di tenere insieme la storia collettiva e le storie individuali degli esseri umani, le voci di decine di personaggi, ne fanno un testo grandioso, ma tanto grande quanto fremente e umana è la sua anima. Arrivo alla Morte di Danton dopo Noi credevamo, dopo le Operette Morali, dopo Il giovane favoloso: è questo lungo laboratorio, in gran parte torinese, sulla storia e sulla visione che della storia aveva Leopardi che costituisce oggi la mia via di accesso ai labirinti del testo di Büchner. Tutto muove da Torino, dunque, per me e per gli artisti che schieriamo nelle nostre produzioni, che in questa stagione sono, tra gli altri, Gabriele Vacis, Marco Paolini, Valter Malosti, Leo Muscato, Marco Tullio Giordana, Gabriele Lavia, Andrea De Rosa, Thomas Ostermeier, Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon, Iaia Forte, Roberto De Francesco, Mario Tronco, Michela Cescon, Laura Marinoni, Jurij Ferrini, Marco Lorenzi, Leonardo Lidi, Enzo Moscato, Paolo Giordano, Davide Carnevali… Dobbiamo essere grati a questa città, che in tempi di crisi, e tra mille difficoltà, riesce a tenere fermo lo sguardo sulla cultura come risorsa».
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