Seguici su

Asti

Riccio Confartigianato: l’arazzeria Scassa costa troppo alla Città a discapito di altro

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

Negli ultimi giorni l’Amministrazione astigiana è impegnata nella discussione in merito alla nuova collocazione dell’arazzeria Scassa, nata nel 1957 ad Asti, una delle poche in Italia che operano ancora e praticano la tessitura ad alto liccio. I locali in cui, in futuro, sarà ospitata potrebbero essere quelli della ex biblioteca, in via Goltieri. La pratica per il trasferimento dei preziosi arazzi, però resta ancora in divenire. Nel frattempo, c’è chi, pur non discutendo dell’importanza di tale artigianato, pone l’accento su altri aspetti culturali della città e sull’impegno economico pubblico che l’arazzeria comporta. La Confartigianato astigiana, attraverso il suo presidente Biagio Riccio, fa una passeggiata virtuale tra le bellezze locali.

Ad Asti, esiste un  museo a cielo aperto,  mai pubblicizzato e purtroppo sconosciuto agli abitanti : il cimitero di viale D. Bianco. Forse troppo pochi sanno che, all’interno del cimitero, esistono vere e proprie eccellenze che vanno dal ragno che intrappola la mosca in ferro battuto a mano  e si può concludere con il mausoleo realizzato niente meno che dal Messina in persona. Sono molteplici le forme d’arte che vi sono rappresentate a vario titolo, frutto di ingegnosi artigiani, ottimi muratori e grandi architetti, che insieme rappresentano il triste passaggio dalla vita terrena a quella eterna, sublimandola a concetto artistico, creando bellezza anche nel momento più triste dell’esistenza di chi resta.

A nessuno di essi, se escludiamo il Messina, che ha lasciato alla propria fondazione il compito di promuovere i giovani talenti è mai venuto in mente, di proporre alla Provincia di residenza e al Comune di dedicargli un museo.

L’arazzeria Scassa presenta l’aggravante dell’accollo da parte del Comune di tutte le spese di gestione. E’ ovvio, che in questo scorcio di italica storia, così tribolato, non mi resta che unirmi al grido di dolore nel vedere che milioni di soldi nostri se ne vanno per gli amici, in barba ad una città devastata nel decoro urbano e prima solo nelle classifiche della microcriminalità.

A quei consiglieri che lottano per po’ di giustizia, come il puntuale lavoro fatto dalla consigliera Anna Bosia o i combattivi grillini e anche a chi siede nei banchi dalla maggioranza, dico grazie. A loro non mancherà il mio sostegno, anche legale, affinché un’Amministrazione che trasloca  un museo prima del consenso del consiglio comunale, impegnando una cifra folle dei cittadini, aumentando tutte le tariffe esistenti e tagliando quei servizi che moralmente si è obbligati a fornire a chi è meno fortunato, come quelli di sostegno a gli studenti portatori di handicap, sia severamente punita della legge e con il voto dei cittadini esausti dello stato attuale delle cose”.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese