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Cronaca

Compleanno nell’aula di tribunale per Erri De Luca: “Le cesoie ripristinano la legalità”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Narratore, saggista, traduttore e poeta, Erri De Luca compie oggi 65 anni. Un compleanno particolare per lo scrittore, dal momento che proprio oggi è prevista a Torino una nuova udienza del processo che lo vede imputato con l’accusa di istigazione a delinquere per le sue dichiarazioni sui sabotaggi contro larealizzazione della Torino-Lione. A sostegno di De Luca è stata lanciata la campagna #IoStoConErri.
“Le cesoie servono a tagliare le reti. E se si tratta di reti posizionate illegalmente, allora le cesoie ripristinano la legalità”, ha detto De Luca in tribunale. Il pubblico in aula ha quindi sottolineato con un applauso la frase dello scrittore. Ad assistere all’udienza, oggi, anche il cantautore Gianmaria Testa. Nato a Napoli nel 1950, lo scrittore, come si legge sulla biografia pubblicata sul sito della Fondazione Erri De Luca, negli anni ’70 è stato militante nella sinistra rivoluzionaria, poi ha svolto per venti anni mestieri manuali. Negli anni ’90 ha guidato camion di convogli umanitari durante la guerra nell’ex Jugoslavia ed è stato volontario in Tanzania. L’esordio nella narrativa nel 1989 con il suo primo romanzo ‘Non ora, non qui’.

Lo scrittore Erri De Luca, imputato a Torino per istigazione a delinquere per una intervista a sostegno del movimento No Tav ha chiarito durante il suo interrogatorio le sue parole:  “La Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti. Non è terrorismo: serve per per far comprendere che la Tav è un’opera nociva e inutile. Hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica alternativa.Non associo il cantiere Tav all’immagine del Palazzo d’inverno che va preso e distrutto con la forza è piuttosto la città di Gerico che è circondata da un coro di migliaia di voci e dalla forza di quel coro

De Luca osserva anche che la sua intervista non è mai stata oscurata dal web: “Mi sono fatto l’idea che i magistrati non abbiano voluto chiedere di rimuoverla, forse per tenersi buona la stampa”.

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