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La Seconda Profezia di Piero Fassino nei confronti di Chiara Appendino – video

Redazione Quotidiano Piemontese

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Durante la discussione del bilancio consuntivo del Comune di Torino c’è stato un’accalorata discussione fra il consigliere del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino e il Sindaco Piero Fassino che ha ribattuto alla consigliera che lo criticava: “Un giorno lei si segga su questa sedia e vediamo se sarà capace di fare tutto quello che oggi ha auspicato di saper fare: e comunque lo decideranno gli elettori”. Chiara Appendino ha risposto da Facebook: “Oggi sono stata attaccata in aula dal Sindaco Fassino per il mio intervento in risposta alla sua lettera di qualche giorno fa in cui sprizzava orgoglio da tutti i pori per una Torino a suo modo di vedere trasformata e nuova, definendola una sfida vinta. Tra le altre cose mi sono presa anche di quella che non vive la città perche lui non mi vede mai in giro”.

Per il Movimento 5 Stelle però l’esternazione di Fassino è stata considerata una sua  seconda profezia dopo che nel 2009 Fassino fece  delle dichiarazioni a Repubblica Tv: “Beppe Grillo fondi un partito e vediamo quanti voti prende” che diventarono un tormentone sui social dopo il risultato del Movimento 5 Stelle alle politiche del 2013.

Gli interventi di Chiara Appendino e Piero Fassino

L’intervento di Chiara Appendino riassunto dall’ufficio stampa del Comune

Non voglio riproporre temi che ho già espresso e che tutti conosciamo (indebitamento ente e di alcune partecipate, i costi dei derivati che generano impegni di spesa e i facili accertamenti, in particolare alcune operazioni urbanistiche mai realizzate) ma intendo fare alcuni ragionamenti politici.

A distanza di un anno assistiamo a uno smantellamento dell’intero sistema degli enti locali attraverso i continui tagli ai trasferimenti che non lasciano ai Comuni la responsabilità di decidere quanto tassare e come spendere.

Ad aggravare tutto c’è anche la crisi economica ma siamo usati dal governo centrale come bancomat per tassare i torinesi. Ogni tanto ho l’impressione che il sindaco non colga i segnali di paura, difficoltà e insofferenza che ci sono in città dove aumentano sfratti e disoccupazione

Riferendomi a una lettera entusiastica del sindaco (pubblicata sui giornali) nel vedere turisti che fanno la fila davanti ai musei, io dico che sarò davvero fiera del mio operato quando daremo anche  risposte ai più deboli, agli anziani, ai giovani senza lavoro, quando nell’Ente e nelle Partecipate ci sarà trasparenza, quando non ci saranno due città, una povera e una ricca, quando avremo una riforma del decentramento e sarò fiera quando Torino sarà davvero una città turistica durante tutto l’anno e non solo sulla spinta di un grande evento.

L’intervento di Piero Fassino riassunto dall’ufficio stampa del Comune

Il Consuntivo 2014 ha dovuto fare i conti con il precario quadro finanziario di Stato ed Enti locali. Entro il mese di luglio discuteremo un bilancio sul quale ci auguriamo che non si riflettano eventuali conseguenze della vicenda che ha caratterizzato le cronache, ovvero la questione dei rimborsi del congelamento delle pensioni. Questo, sia ben chiaro, vale per tutti i Comuni. Ho sempre difeso la scelta, operata tra gli ultimi anni Novanta e l’inizio di questo secolo, di avviare un processo di trasformazione che potesse tamponare gli effetti della crisi e rimettere Torino in movimento. Chiaramente, questo ha comportato oneri sul lungo periodo, fatto inevitabile se si tratta di opere come la linea 1 della metropolitana, i cui costi si protrarranno per altri 18 anni. La nostra capacità di investimento annuo risente della necessità di pagare opere già realizzate.

Voglio sottolineare come da quest’anno non si possa più fare affidamento su trasferimenti diretti di fondi da parte dello Stato e anche i finanziamenti indiretti, come quelli dalla Regione, sono in via di riduzione (si pensi al caso del trasporto pubblico). Nonostante ciò, in questi anni abbiamo perseguito una politica di pulizia del bilancio, arrivando a far sì, con il consuntivo 2014, che nessuna spesa corrente sia in conto capitale: con tutte le spese correnti caricate sui capitoli di spesa corrente.

Comprendo come la campagna elettorale sia già iniziata, se ne sentono gli echi in questa discussione, è legittimo. Ma in questa città i servizi ai cittadini sono stati garantiti, anche in un periodo di difficoltà. E i giudizi che nel mondo si danno su Torino non sono certo quelli che ho sentito in alcuni interventi. Certamente, la crisi c’è, con gli sfratti e la disoccupazione: ma so anche che il Comune ha possibilità di agire (e agisce) soltanto in alcuni ambiti.  Sicuramente, non sulla ripresa della produzione industriale, anche se può svolgere un ruolo per facilitarla. E infatti, la prossima settimana l’amministratore delegato di General Motors firmerà un accordo con il Politecnico per il raddoppio del Centro ricerche GM a Torino.

Questa città è stata capace di misurarsi con la crisi e di non perdere il proprio dinamismo: questo è stato riconosciuto anche da importanti società di rating. Capisco che possa esserci anche stata qualche insufficienza nella nostra azione, ma non cogliere come si sia riusciti a preservare i servizi fondamentali dei quali la città ha bisogno sarebbe ingeneroso. Anche se poi ciascuno ha diritto di conservare le proprie opinioni.

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