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Economia

Crisi nera nell’edilizia torinese: dal 2006 dimezzati gli operai

Redazione Quotidiano Piemontese

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cantiere lavori-qpCrisi sempre più profonda nel mondo dell’edilizia torinese. Dal 2006 sono stati persi oltre 13 mila posti di lavoro regolare in cassa edile e il doppio nell’indotto delle costruzioni. Sempre dal 2006, si è dimezzata l’occupazione edile che è passata da 22.800 operai, a meno di 11 mila. E intanto, è raddoppiato il numero di chi ha aperto la partita iva. Nella maggior parte dei casi, la partita iva è stata l’unica soluzione che molti operai licenziati hanno trovato per poter fare qualche lavoro. Questi, sono dati forniti dai segretari dei sindacati torinesi del’edilizia Marco Bosco (Fillea Cgil), Salvatore Scelfo (Filca Cisl) e Giuseppe Manta (Feneal Uil), che hanno presentato la piattaforma per il rinnovo del contratto collettivo provinciale di lavoro.

“E’ necessario un ruolo attivo del sistema Cassa Edile – sottolineano i sindacati – a difesa dell’edilizia regolare, contro la giungla dei furbi, le illegalità, le mille impresette non controllate.”. Nella piattaforma vi sono anche proposte sulla sicurezza, sulle prestazioni ai lavoratori, ipotesi di protocolli di
intesa con comuni e Area Metropolitana, osservazioni sui diritti sindacali e lavoro nero. Queste, sono proposte che non solo mirano a difendere il settore edile, ma anche e forse soprattutto la dignità dei lavoratori.

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