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Lavoro

Protesta contro la riforma della ‘Buona Scuola’: assemblea pubblica oggi alle 17,30 a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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© milatas - Fotolia.com

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Oggi pomeriggio, dalle ore 17 in piazza Carlo Alberto a Torino, si svolgerà un’assemblea pubblica convocata unitariamente dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda per discutere e proseguire la mobilitazione di tutti gli insegnanti contro la riforma cosiddetta della ‘Buona Scuola’.
“L’Istruzione pubblica è in una condizione di assoluta emergenza – spiegano i sindacati – dopo anni di tagli lineari, riduzioni di organico, di diminuzione delle risorse economiche, di blocchi, di provvedimenti finalizzati a stravolgere la qualità dell’offerta formativa, speravamo che questo governo mettesse in pratica quello che va dicendo dalla sua nascita, cioè una nuova politica scolastica capace di valorizzare il lavoro e le professionalità presenti nella scuola. Una politica innovativa, fatta di investimenti e di valorizzazione dell’autonomia scolastica, attraverso l’eliminazione della precarietà, la contrattualizzazione del rapporto di lavoro e il riconoscimento professionale del personale docente e ATA”.

Ma secondo i rappresentanti del lavoratori, nulla di questo è accaduto: “Il Disegno di legge 2994 del Governo non solo non inverte questa tendenza ma la aggrava a tal punto da promuovere un’ idea di istruzione che genera disuguaglianze sociali e disparità culturali anziché eliminarle. Si introduce una competizione individuale incompatibile con la collegialità e la cooperazione necessarie a conseguire obiettivi formativi universali; si determina un peggioramento della qualità del lavoro con una generalizzazione della condizione di precarietà. Si svaluta la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, accentrando poteri enormi su un’unica figura sino a mettere a repentaglio la libertà di insegnamento rendendo i lavoratori della scuola non protagonisti del rinnovamento ma soggetti passivi senza diritti, in sostanza dei sudditi”.
Il punto di partenza, di principio è che “l’istruzione non è una merce. Questa è la consapevolezza, costituzionale, che unisce tutti noi”. Quindi, alcuni punti sono fondamentali: “E’ necessario un piano pluriennale di stabilizzazioni non discriminatorio (comprendente coloro che sono iscritti nelle graduatorie ad esaurimento e coloro che hanno svolto 36 mesi di lavoro); si deve rafforzare la struttura democratica della scuola, quindi gli Organi collegiali, un indirizzo incompatibile con l’assegnazione al Dirigente scolastico di poteri e prerogative manageriali nel segno di una visione aziendale dello sviluppo dell’offerta formativa; vanno avviate le procedure per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, perchè il Contratto è uno strumento di equità, di solidarietà, garantisce la definizione di regole condivise nell’organizzazione del lavoro e nel riconoscimento delle professionalità”.

Tutto questo verrà discusso e sottolineate nell’incontro pubblico di oggi a Torino.

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