Cronaca
Amiat e Gtt: la Corte dei Conti indaga sui doppi stipendi di Magnabosco e Barbieri
Nei giorni scorsi, la finanza ha compiuto un blitz nelle sedi di Amiat e Gtt, per fare luce su due situazioni poco chiare. Si tratta dei super stipendi che in tempi recenti, hanno percepito Maurizio Magnabosco, che oggi è ancora in Amiat e Roberto Barbieri, ex numero uno dell’azienda di trasporti. Per loro, emolumenti altissimi, a sei cifre, guadagnati grazie a doppi ruoli e a circostanze che ora la procura della Corte dei Conti di Torino ha deciso di indagare. I fascicoli e i documenti che riguardano i trattamenti economici dei due manager, ora sono nelle mani del sostituto procuratore Giancarlo Astegiano.
Tutto è iniziato grazie a una denuncia che evidenziava il fatto che Magnabosco e Barbieri percepivano un doppio stipendio, da amministratori e da consulenti, pagati entrambi dalle società per cui lavoravano, Amiat e Gtt. Con la legge finanziaria del 2008 c’è stato un progressivo abbassamento degli stipendi di amministratori delle società a maggioranza pubblica, che non potevano superare il 70 per cento della somma guadagnata dal sindaco di Torino. Nel 2008 Chiamparino prendeva circa 96 mila euro lordi, mentre Magnabosco in Amiat sfiorava i 200 mila e Barbieri in Gtt 150 mila euro. Per “risolvere” la questione, Magnabosco era riuscito a mantenere il salario annuale sopra i 100 mila euro con un doppio ruolo di direttore commerciale. Babrieri arrivava addirittura a 200 mila, di cui 60 arrivavano dal ruolo di amministratore delegato, mentre il resto dal lavoro di consulenza svolto per la società stessa. Barbieri, nel 2011, aveva spiegato che in questo modo la Gtt risparmiava, in quanto il pagamento della consulenza non prevedeva contributi e atri costi, mentre un contratto avrebbe gravato sull’azienda con forti aggravi. Tom Dealessandri, ex vicesindaco, ai tempi aveva avallato questi super stipendi, ma la Corte dei Conti vuole vederci chiaro, per capire se ci siano gli stremi per un danno erariale.
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