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Schiamazzi notturni, la cassazione punisce il gestore di un pub per non averli impediti

Gabriele Farina

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movida-ultima-estateIl gestore di un pub di Torino è stato condannato dalla corte di Cassazione per non aver impedito che all’interno e all’esterno del proprio locale si svolgessero schiamazzi atti a recare disturbo alla quiete pubblica. La Cassazione ha bocciato il ricorso del gestore, secondo il quale la protesta di tre cittadini non aveva fondamento e lui aveva messo in atto tutto quanto in suo potere per limitare i disagi dovuti ai più facinorosi dei suoi clienti. La Cassazione ha invece ritenuto che non tutto era stato fatto, ricordando e definendo una volta per tutte che il gestore del locale ha il dovere di mettere in atto “i vari mezzi offerti dall’ordinamento per evitare che la frequentazione del locale da parte degli utenti sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell’ordine e della tranquillità pubblica”. Tra questi anche l’espulsione dal locale dei più facinorosi e la chiamata della forza pubblica. In particolare ha sottolineato che è colpevole “il gestore di un locale pubblico che ometta di ricorrere ai vari mezzi offerti dall’ordinamento (come l’attuazione dello “ius excludendì” o il ricorso all’autorità) per evitare che la frequentazione del locale da parte degli utenti sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell’ordine e della tranquillità pubblica”. Per quanto riguarda ciò che accade fuori dal locale invece “per potere configurare la responsabilità del gestore è necessario provare che egli non abbia esercitato il potere di controllo e che tale omissione sia riconducibile alla verificazione dell’evento”. nel caso in questione il gestore è stato ritenuto responsabile di entrambe le mancanze.

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