Ambiente
I dati dell’inquinamento in Piemonte per Arpa, dati ancora pesanti con qualche miglioramento
Arpa del Piemonte ha presentato i dati dell’inquinamento in Piemonte nei mesi invernali in cui soprattutto i primi mesi dell’anno sono caratterizzati in genere da condizioni meteorologiche che favoriscono l’accumulo degli inquinanti per cui spesso in questi mesi si registrano con frequenza significativa superamenti del limite giornaliero del PM10. Il 2015 non fa eccezione anche se per la prima volta, da quando lo si misura, il PM10 è sceso sotto il valore limite annuale anche nella storica stazione di Torino Consolata nella zona centrale del biossido di azoto capoluogo.
Il valore limite giornaliero del PM10 viene ancora invece superato nel 60% dei punti, ma il numero di giorni di superamento è in diminuzione. Il valore limite annuale del PM2.5 è stato rispettato in tutti i punti di misura, con la sola eccezione di Settimo T.se. L’inquinante in assoluto più critico si conferma l’ozono, tipico dei mesi estivi, che non mostra alcuna tendenza di lungo periodo alla diminuzione. L’unico inquinante in controtendenza è il benzopirene, un idrocarburo cancerogeno contenuto nel PM10, che nel 2014 ha mostrato un peggioramento delle medie annuali, a causa soprattutto dei valori particolarmente alti misurati nel mese di gennaio.
Questo fenomeno, riscontrato anche sul resto del territorio regionale richiederà un approfondimento in quanto può comportare, nei siti più critici, il superamento del valore obiettivo che dal 2007 al 2012 era stato costantemente rispettato in tutta la provincia. Rimane ancora preoccupante l’elevata concentrazione del biossido di azoto, idrocarburo riconosciuto come cancerogeno, che in alcuni periodi dell’anno ha registrato valori in controtendenza rispetto al generale miglioramento circa la presenza degli altri inquinanti.
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