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Cronaca

Tre anni di squalifica al dirigente dell’Atletico Torino che ha aggredito l’arbitro minorenne

Gabriele Farina

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allenatore-palloneTre anni di squalifica per Giuseppe D’Ippolito, il dirigente dell’Atletico Torino che lo scorso weekend si è reso protagonista di un gesto totalmente censurabile. Durante la partita del campionato Giovanissimi Regionali tra l’Atletico e il Pinerolo, subito dopo un gol subito dalla sua squadra, D’ippolito è entrato in campo ed ha aggredito l’arbitro, colpendolo con una testata. L’arbitro del match, come regolarmente accade nel campionato Giovanissimi, era un ragazzo non ancora maggiorenne. Nel referto del match si legge che il dirigente “aggrediva l’arbitro minorenne della gara prima spintonandolo con fare intimidatorio, poi colpendolo con una testata sul naso che procurava al giovane direttore di gara un’epistassi.”. Il giudice sportivo ha quindi deciso di squalificare D’ippolito fino al 20 febbraio 2018.

La società Atletico Torino ha diramato un comunicato sulla vicenda

Con la squalifica di 3 anni inflitta al nostro dirigente, si chiude un capitolo nero che mai questa  Società ha dovuto affrontare da quando è nata. Si, avete letto bene, mai abbiamo dovuto raccontare di episodi negativi contro avversari e arbitri. Il Palatucci è stato da sempre un luogo rispettato da tutti, un ambiente tranquillo e sereno, dove la Società ha sempre investito sullo sport come itinerario educativo
E’ proprio ad esso si tende unanimemente a conferire una valenza pedagogica particolare, ritenendolo “componente essenziale della nostra società” , capace di trasmettere “tutte le regole fondamentali della vita sociale”  e portatore di valori educativi fondamentali quali “tolleranza, spirito di squadra, lealtà” .
Eppure anche se lo sport sembra risolvere dei problemi esso stesso non ne è privo, e va coltivando in sé pericolose ed incontenibili tendenze che ne inquinano il valore: la quotidianizzazione, l’eccessiva spettacolarizzazione, la violenza, il doping.
Chi ci conosce sa di cosa stiamo parlando, a tutte le persone che compongono questa Società gli vengono riconosciuti attestati di stima da molti. Abbiamo aspettato il comunicato ufficiale per pubblicare ufficialmente le scuse del nostro dirigente che è dispiaciuto per quanto successo domenica, un’amnesia che non gli ha consentito di tenere i nervi saldi, un gesto che mai avrebbe voluto commettere.
Chi lo conosce sa che persona è, e noi pur condannando il gesto non vogliamo cancellare tutte le doti di un uomo che per 50 anni ha dato la sua vita alla famiglia e al lavoro.

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