Cronaca
Arance della legalità: dal Carnevale di Ivrea un protocollo per la lotta al caporalato
IVREA – La lotta al caporalato sbarca al carnevale di Ivrea. A partire da quest’anno, ogni agrume che arriverà a Ivrea per la battaglia delle arance potrà essere utilizzato solo dietro certificazione che ne garantisca l’estraneità da pratiche di sfruttamento e neo-schiavismo grazie a un protocollo stilato dalla fondazione Benvenuti in Italia, con la partecipazione di Libera Piemonte, della fondazione Storico Carnevale di Ivrea, del comune di Ivrea e delle associazioni di arancieri.
Il protocollo prevede una mappatura dell’intera filiera degli agrumi che ogni anno vengono acquistati dalle squadre in gara nel carnevale, che a partire da oggi richiederanno alle aziende fornitrici una serie di documenti, tra i quali la certificazione antimafia e il Bilancio aziendale relativo agli ultimi tre anni di esercizio. Saranno le stesse associazioni a far presente alle aziende che, in mancanza di tali requisiti, si troveranno escluse dall’elenco dei fornitori. A farsi garante dell’intero processo sarà la Prefettura di Torino, che si occuperà di studiare i documenti e trasferirli alle autorità competenti e agli enti coinvolti nell’iniziativa.
Firmato questa mattina nella sede della Prefettura di Torino e denominato “Arance della legalità”, il protocollo avrà una prima durata di tre anni. Tra i firmatari, oltre a Mattiello, il sindaco di Ivrea Carlo della Pepa e il prefetto Paola Basilone.
A questa fondamentale novità si aggiunge la tradizionale provenienza delle arance che arrivano ad Ivrea. Ogni anno sono 600 quintali di arance altrimenti destinate al macero e prodotte da aziende che lavorano appositamente per il carnevale di Ivrea, festa che quindi riesce anche a dare lavoro a numerose famiglie in Calabria e Sicilia.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese