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Il 29 gennaio arriva a Torino il tour #5buoneragioni: dati e storie dei minori allontanati dalla loro famiglia

Redazione Quotidiano Piemontese

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5buoneragioniIl Tour #5buoneragioni, l’iniziativa nata per raccontare le storie e i dati dei minori allontanati dalla propria famiglia (quasi 30mila, pressoché equamente divisi tra comunità e affido familiare), dei loro genitori e degli operatori che se ne prendono cura, dopo Roma e Trento, fa tappa il 29 gennaio a Torino, Milano, Bologna, Napoli, Bari e Palermo.
In ogni città verrà organizzato un incontro per far conoscere all’opinione pubblica i volti, le esperienze e i numeri che riguardano un lavoro difficile e appassionante: quello di aiutare un bambino, una ragazza, i loro genitori, a ricostruire la propria vita dopo una vicenda difficile e, a volte, drammatica come è quella di essere allontanati dalla propria famiglia. Verranno anche avanzate alcune richieste alle istituzioni per assicurare qualità e trasparenza nelle strutture di accoglienza e verrà illustrato il manifesto ‘#5buoneragioni per accogliere i bambini e i ragazzi che vanno protetti’, con il quale si intendono chiarire all’opinione pubblica alcuni aspetti fondamentali che riguardano i minori allontanati dalla loro famiglia.
Federico Zullo, presidente e fondatore di Agevolando: “C’è un 37% di minori che viene allontanato per inadeguatezza genitoriale, ma questo dato va sviscerato. Noi parliamo di grave inadeguatezza, intendendo trascuratezza, incapacità di riconoscere i bisogni dei propri figli, non attenzione ai bisogni rispetto alla formazione e alla scuola. Che i minori vengano allontanati per motivi di povertà è falso”.
“Ci sono stati dei casi purtroppo in cui forse si poteva anche evitare l’allontanamento e dare un supporto alla famiglia. Ma quando si parla di povertà familiare non si parla solo di povertà economica ma di tutto il contesto, e non è mai l’unico elemento che può determinare un allontanamento, ci sono sempre delle concause. Se qualcuno si permette di allontanare un minore solo perché la famiglia ha delle difficoltà economiche, quello è un abuso”.
Episodi di allontanamento si verificano anche nelle famiglie abbienti, sottolinea il presidente di Agevolando, “soprattutto nei casi di maltrattamento e abuso sessuale”.
Uno degli obiettivi dell’iniziativa è dunque quello di dare una giusta informazione contro i tentativi di strumentalizzazione. “Da tre o quattro anni – lamenta Zullo – ci sono uscite giornalistiche e anche da parte di politicanti che accusano le comunità e le case famiglia di fare business, si dice che i ragazzi vengono strappati alle famiglie, che le comunità sono dei lager. Ecco, l’obiettivo di questa campagna è dare un’informazione corretta, ad esempio su quali sono i costi reali. E’ stato calcolato che in una comunità dove ci sono operatori turnanti sulle 24 ore, con 8 minori ospiti, il costo medio dovrebbe aggirarsi intorno ai 150 euro al giorno per minore, ma quello che viene realmente erogato è 100”.
Federico Zullo è stato lui stesso un ospite di una comunità. “Ho avuto un’esperienza di nove anni, all’Istituto Don Calabria a Verona – racconta – All’inizio ho fatto un po’ fatica ma poi mi sono ambientato ed è stato un bellissimo percorso, mi sono trovato in un luogo dove ho potuto condividere tante cose con tanti coetanei e ho trovato persone molto capaci”.
Secondo i dati raccolti dalle organizzazioni promotrici su dati ministeriali, che saranno presentati ufficialmente giovedì, al 31 dicembre 2012 i minori allontanati dalla famiglia di origine in Italia erano 28.449, di cui 14.255 in comunità e 14.194 in affido familiare. Il 26% è allontanato per misura di protezione urgente (art. 403 C.C. agito dal sindaco spesso in collaborazione con le forze dell’ordine), soprattutto per grave pregiudizio, maltrattamento conclamato, abbandono. Sono 939 i minori in meno allontanati dalla famiglia rispetto al 31 dicembre 2011 e 736 i minori in meno nelle comunità.

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